“Con un gesto ignobile, qualcuno nella scorsa notte ha tentato di cancellare la memoria di Roberta Siragusa. Siiamo scossi e sgomenti per l’accaduto. A Iana, Filippo e Dario la nostra solidarietà. Siamo certi che le forze dell’ordine assicureranno alla giustizia gli autori di tanta crudeltà”.

Lo ha detto il sindaco di Caccamo Franco Fiore e la giunta municipale, esprimendo profondo rammarico nell’aver appreso dell’atto vandalico compiuto da ignoti nella notte scorsa ai danni dell’edicola realizzata sul Monte Rotondo in memoria di Roberta Siragusa, sul luogo dove è stato ritrovato il suo corpo privo di vita. Solidarietà alla famiglia di Roberta è stata espressa dal sindaco anche telefonicamente. Le indagini sono condotte dai carabinieri.

La condanna all’ergastolo per Morreale

La Corte d’Assise di Palermo presieduta da Vincenzo Terranova, giudice a latere Mauro Terranova, ha condannato Pietro Morreale, alla pena dell’ergastolo. Il giovane di Caccamo è accusato di avere ucciso Roberta Siragusa la notte tra il 23 e 24 gennaio gennaio del 2021.

Il processo

La prima udienza si è svolta il 1 marzo di quest’anno. Alla prima udienza Pietro Morreale ha partecipato in videoconferenza. Anche oggi non è stato presente in aula.

L’imputato è accusato di omicidio aggravato e occultamento di cadavere.

Si sono costituiti parti civili i genitori di Roberta, il fratello, la nonna di Roberta,  il Comune di Caccamo e tre associazioni che hanno come scopo quello di contrastare la violenza di genere.

La difesa

Pietro Morreale è difeso dall’avvocato Gaetano Giunta, ha più volte reiterato la richiesta di giudizio abbreviato, sollevando una questione di illegittimità costituzione di cui all’art. 438 cpp, avuto riguardo al divieto di celebrazione del processo penale con le forme del rito abbreviato per i reati puniti con la pena dell’ergastolo.

Le parti civili sono difese dagli avvocati Simona La Verde, Sergio Burgio, Giovanni Castronovo e Giuseppe Canzone. Il pm che ha coordinato le indagini e sostenuto l’accusa Giacomo Barbara.

Alla lettura del dispositivo sono presenti tutti i parenti di Roberta, il padre la madre il fratello, la nonna zia e cugini e tanti amici.

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