Roberto Gueli, vicedirettore nazionale Tgr Rai, è il nuovo presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia. Gueli, 53 anni, è stato eletto nel corso della seduta di insediamento del nuovo Consiglio regionale, che si è svolta questa mattina nella sede dell’Ordine, in via Bernini, a Palermo. Gueli succede a Giulio Francese.

Nella stessa seduta sono stati eletti Salvo Li Castri alla carica di vicepresidente, Daniele Ditta segretario, Salvo Di Salvo tesoriere, Vittorio Corradino presidente del collegio dei Revisori dei conti.

“La categoria dei giornalisti, soprattutto in Sicilia, è chiamata a compattarsi – dice il nuovo presidente – Sono tante le sfide che ci attendono, il mondo del giornalismo è attraversato da una crisi ancora profonda. Precarietà, crisi dell’editoria, contrasto alla fake news, formazione professionale, querele temerarie: tutte tematiche prioritarie alle quali siamo chiamati a lavorare sin da subito”.

Gli auguri del presidente Nello Musumeci

“Complimenti al nuovo vertice dell’Odg di Sicilia e auguri di buon lavoro. Al neo presidente Roberto Gueli, del quale ho potuto apprezzare negli ultimi anni l’equilibrio e la passione professionale, voglio assicurare la piena disponibilità del governo regionale a continuare a collaborare con la categoria, chiamata mai come ora a svolgere un ruolo di grande responsabilità nell’informazione e nella comunicazione”. Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.

Gli auguri del sindaco Leoluca Orlando

“Auguro buon lavoro per il suo nuovo incarico a Roberto Gueli, neo presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia. Sono sicuro che saprà affrontare con grande professionalità le delicate sfide di un settore che vive molti problemi. Penso, ad esempio, ai tanti precari dell’informazione o al diritto di cronaca troppo spesso leso da querele temerarie che minano la libertà dei giornalisti. Colgo l’occasione per ringraziare l’ex presidente Giulio Francese per il lavoro svolto in questi anni a tutela della categoria”. Lo ha dichiarato il sindaco Leoluca Orlando.

Gli auguri del presidente dell’Associazione siciliana della Stampa

“Formulo a tutto il consiglio regionale dell’Ordine dei Giornalisti, e in particolar modo al presidente Roberto Gueli e agli altri dirigenti eletti stamattina, i migliori auguri di buon lavoro nell’interesse dei giornalisti siciliani, che vivono un periodo di straordinaria difficoltà, e nell’ottica della difesa della libertà di stampa e della professionalità in una regione in cui questi valori sono spesso messi in discussione”. Lo afferma, in una nota, Alberto Cicero, presidente dell’Associazione Siciliana della Stampa.

Assostampa, “Buon lavoro a Gueli”

“A Roberto Gueli, nuovo presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, vanno gli auguri di buon lavoro da parte della segreteria regionale dell’Assostampa Sicilia, nell’auspicio che questo nuovo consiglio possa dare risposte chiare e certe sui tanti problemi che attanagliano ormai da anni una professione in crisi, a partire dai numerosi collaboratori e free lance che continuano a percepire compensi che mortificano la dignità della persona prima ancora che del lavoratore”. Lo dice in una nota il segretario regionale di Assostampa Sicilia Roberto Ginex che aggiunge: “Noi ci saremo, ma vigileremo nell’interesse della categoria che è preoccupata da una parte per l’inesperienza di gran parte dei componenti del nuovo direttivo dell’ordine dall’altra dalle manovre che queste elezioni hanno comportato mettendo fuori la maggioranza dei consiglieri eletti dai giornalisti professionisti che vivono anni difficili sia nel lavoro dipendente che in quello autonomo”.

Prosegue Ginex: “C’è tanto lavoro da fare, a partire dalla lotta al fenomeno delle fake-news, alle querele bavaglio, alla questione annosa e ancora aperta della giungla negli uffici stampa in Sicilia. Sono battaglie che finora, nella maggior parte dei casi, il sindacato dei giornalisti ha condotto quasi in solitudine. Speriamo dunque che si possa attraverso regole e rispetto intraprendere un comune percorso”.

Gli auguri di Assostampa Catania

“Auguri di buon lavoro a Roberto Gueli, neo presidente dell’Ordine regionale dei giornalisti, ed a tutto il consiglio, in un momento così delicato per la professione e per i tanti colleghi minacciati dalla criminalità organizzata, nel vano tentativo di mettere un bavaglio all’informazione. La lotta alla mafia passa anche attraverso la tutela della libertà di espressione ed il rispetto della deontologia professionale”, Lo afferma una nota della segreteria provinciale dell’Assostampa di Catania.

La lista contrapposta non accetta l’elezione

“Prima ancora di assumere l’incarico Roberto Gueli farebbe bene a dimettersi da presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia”. È l’invito dei consiglieri Filippo Mulé, Franco Nicastro, Tiziana Martorana e Katia Scapellato per i quali la presidenza di Gueli, ottenuta con il soccorso dei pubblicisti, tradisce l’esito e il significato del voto che ha visto una straordinaria partecipazione dei colleghi grazie alla possibilità di esprimersi anche online.

Il nuovo presidente è risultato il terzo dei votati, distanziato di oltre 40 preferenze dai primi due. La sua candidatura è stata espressa da una lista di professionisti che è riuscita a ottenere solo due consiglieri su sei. Dal governo dell’Ordine restano così esclusi quei consiglieri eletti con ampi consensi dalla componente che ha vinto in modo netto le elezioni e che rappresenta quindi largamente la maggioranza dei giornalisti professionisti siciliani.

Nulla di personale in questo giudizio, ma va manifestato il forte dissenso verso un’operazione che crea un abisso incolmabile tra le indicazioni del voto e la nuova dirigenza dell’Ordine. Non meno stupefacente è poi la pretesa di chi pensa di svolgere il ruolo di presidente, così importante e fondamentale, vivendo e lavorando a Roma. L’Ordine non è una passerella che regala visibilità e nemmeno un mezzo che possa incidere sulle carriere. Un presidente pendolare non è il modo più appropriato per seguire e trattare i temi cruciali della professione, dalla crisi dell’editoria alla precarietà del lavoro di tanti colleghi, dai cronisti minacciati alla formazione continua”.