Oltre 1200 bare a deposito: è questo il numero impressionante di feretri in attesa di una degna sepoltura al cimitero dei Rotoli di Palermo. Nemmeno la Giunta guidata da Roberto Lagalla è riuscita ad invertire una tendenza negativa che va avanti da tre anni e che è diventata ormai uno scandalo nazionale. Ma nella buia notte che avvolge il camposanto di lungomare Cristoforo Colombo e le famiglie dei defunti, inizia a trapelare qualche spiraglio di luce. A dare qualche raggio di speranza è l’assessore Salvatore Orlando, intervenuto come ospite durante la puntata di Talk Sicilia, che andrà in onda la prossima settimana. L’esponente di Italia Viva ha fatto il punto sulla situazione dell’impianto palermitano, annunciando progressi sulla vicenda dell’emergenza cimiteriale.

Arrivato il collaudo della rete anti-caduta massi

Rotoli, parte alta immersa nelle erbacce

Primo tema affrontato durante la punta è quello della parte alta del cimitero. Un’area interdetta per anni a causa del pericolo di caduta massi. A tal proposito, era stata installata una rete per impedire l’arrivo di roccia sui campi d’inumazione. Struttura per la quale era atteso il collaudo. Fatto burocratico che impediva alle maestranze Reset di operare sul posto ma che, secondo quanto riferisce l’esponente della Giunta Lagalla, è appena stato superato.

Siamo finalmente in possesso del collaudo tecnico della rete anti-caduta massi – ha dichiarato l’assessore Orlando -. Spero che entro qualche giorno si possa intervenire per ripulire le aree in questione. Questo ci consentirà di potere operare su quella che è stata, fino ad oggi, l’area interdetta. E quindi di intervenire sui relativi campi d’inumazione. Fatto che ci consentirà di liberare qualche posto in più e di dare sepoltura a chi ha fatto richiesto d’inumazione”.

“Forno crematorio entro febbraio 2023”

Forno Crematorio Palermo Rotoli

Altro tema caldo che riguarda il cimitero dei Rotoli è quello del forno crematorio. La struttura, situata anch’essa nella parte alta del complesso monumentale, è fuori uso da marzo 2020. Da allora il Comune di Palermo ha dovuto trasferire in altra sede le salme destinate alla cremazione. Nel corso degli ultimi anni, si sono prospettate tre strade possibili: la rimessa in funzione del vecchio forno, l’ampliamento (detto anche revamping) della struttura esistente e la costruzione di un nuovo forno crematorio, con fondi già presenti.

In merito al primo punto, l’assessore Orlando ricorda l’iter degli ultimi mesi, parlando di alcuni piccoli intoppi. “Noi abbiamo fatto una delibera per l’affidamento dei lavori a luglio, con il recepimento da parte dell’azienda nei primi di settembre tramite un accordo quadro. All’interno del pacchetto, è anche prevista la riattivazione del vecchio forno crematorio. Abbiamo avuto un leggero rallentamento perché, strada facendo, ci siamo accorti che mancava qualche documento ab originem (da quando esiste l’opera). Siamo in fase di acquisizione delle autorizzazioni ambientali. Un minuto dopo saremo pronti a consegnare il “nuovo forno”. Con riguardo ai tempi di lavorazione, si ipotizzano quattro settimane di interventi”.

Se riusciamo ad avere le autorizzazioni nel mese di dicembre, a febbraio 2023 potremmo avere il forno crematorio nuovamente funzionante. Tutto però è subordinato alle autorizzazioni e al percorso che stiamo trattando. Ci sono dei bravissimi funzionari comunali che stanno seguendo la vicenda passo passo”, ha spiegato ai nostri microfoni l’assessore Orlando.

Sul nuovo forno crematorio

Bare di bambini accatastate ai Rotoli, Palermo

In merito al secondo punto, Salvatore Orlando ha dichiarato di aver accantonato l’idea di un ampliamento dell’impianto esistete, guardando piuttosto ad una nuova struttura. “Puntiamo ad affiancare l’impianto esistente con un nuovo forno crematorio. Il Consiglio Comunale, nel maggio 2022 ha approvato la variante urbanistica necessaria. Credo che bisognerà aggiornare la documentazione in merito ai costi. Siamo nella fase del progetto definitivo. Stiamo lavorando al progetto esecutivo. La previsione di spesa è di 2,7 milioni di euro, con fondi accantonati nel bilancio comunale. Penso però che non basteranno anche a causa dell’aumento dei costi dei materiali di cui siamo tutti a conoscenza. Dovremmo quindi trovare qualche altra fonte di finanziamento. La lavorazione dell’intervento non credo però che supererà i 18 mesi dalla consegna dei lavori“.

Emergenza cimiteriale: piano A e piano B

Cimitero dei Rotoli, bare a deposito

Il punto fondamentale della questione che riguarda l’emergenza cimiteriale è il futuro reperimento di nuovi posti. In questo senso, l’Amministrazione ha un piano A e un piano B. “Stiamo pensando a come trovare la formula di ampliare gli impianti esistenti o costruire un nuovo cimitero. Su questo, diciamo, serve una discussione leale e corretta con il Consiglio Comunale. Serve mettere in campo strumenti di programmazione e quindi fonti di finanziamento. Lo vogliamo fare insieme al Consiglio Comunale insieme alla città, perché Palermo deve cambiare anche nel metodo, oltre che nel merito”.

Un dialogo con Sala delle Lapidi avviato già dall’assessore Maurizio Carta per alcune delibere riguardanti le opere urbanistiche e sul quale l’assessore Orlando vuole proseguire. “Noi abbiamo tre cimiteri, due sono considerati dei gioielli. Credo che non abbiano nulla da invidiare ai cimiteri privati. Quello dei Rotoli è un cimitero invece che è stato abbandonato, che è stato gestito male, nel quale sono state inumate le salme con le bare con lo zinco e quindi questo non hanno consentito una naturale rotazione delle salme. Quindi ci sono una serie di errori strategici. E’ ovvio che serve un potenziamento delle strutture, ma le modalità le dovrà decidere il Consiglio Comunale”.

In merito ad un possibile nuovo cimitero, l’area individuata rimane quella di Ciaculli, anche se l’assessore Orlando non nasconde una certa animosità sul tema. “Ad oggi, l’area individuata rimane quella di Ciaculli. Su quest’area c’è una discussione molto accesa. Noi siamo disponibili ad affrontare l’eventuale trasferimento dell’area. Riteniamo che, se il Consiglio Comunale decide di costruire un nuovo cimitero, si debba fare in un’area che sia facilmente raggiungibile senza vincoli e che possibilmente non ci comporti eccessivi costi per gli espropri”.

 

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