Si celebra la festività di OgniSanti. Momento dell’anno nel quale migliaia di cittadini palermitani si recano nei cimiteri del capoluogo siciliano per rendere omaggio ai propri morti, portare un fiore alle tombe dei propri cari o fare una preghiera di fronte al luogo dove riposa chi non c’è più. Per alcuni, purtroppo, questo diritto è negato o, per meglio dire, limitato. Stiamo parlando dei parenti dei defunti attualmente alloggiati all’interno dei depositi del cimitero dei Rotoli di Palermo. Luoghi in cui dimorano circa 1200 bare in attesa oggi di una degna sepoltura.

Tre anni di emergenza ai Rotoli

Un’emergenza che va avanti da oltre tre anni, senza soluzione di continuità. Una storia lunga da raccontare, che presenta però alcuni punti di continuità. Il forno crematorio è ko da marzo 2020, con le famiglie costrette a portare i propri cari fuori dalla provincia di Palermo. Le tumulazioni hanno subito rallentamenti, in attesa che terminino i lavori per l’installazione dei loculi straordinari. La parte alta del cimitero è ormai diventata un tutt’uno con la riserva naturale di Monte Pellegrino, inglobata da erbacce e alberelli cresciuti fra le sepolture.

Una constatazione amara, ma drammaticamente reale. Fa male vedere persone farsi strada tra il verde per cercare un proprio parente. Situazione figlia di un mancato collaudo delle reti anti-caduta massi nella parte alta, che non consente agli operatori Reset di recarsi sul posto. Cambiano i tempi ma i problemi rimangono sempre gli stessi. In attesa che la situazione si risolva, a ricordare questi 36 mesi di emergenza ci pensa il tanfo che continua a sgorgare, indisturbato, dalle tensostrutture del cimitero dei Rotoli. Strutture che, sulla carta, dovevano essere temporanee ma che oggi invece sono ancora lì. Quasi come fossero un monito, un simbolo del fatto che l’emergenza rimane in essere in tutta la sua criticità.

La storia di un’emergenza infinita

Rotoli, tre anni di emergenza

Correva l’anno 2019. Più precisamente, nel mese di novembre, fu segnalato il primo accumulo di salme all’interno di Sala Bonanno. Da allora, l’emergenza ha vissuto un continuo crescendo, tra attese infinite per un posto e condizioni di conservazione delle salme ai limite della decenza. A marzo 2020 l’ulteriore problema, ad oggi non risolto: si rompe definitivamente il forno crematorio del cimitero. Risultato: niente cremazioni, se non con l’ausilio di strutture fuori città, in particolare a Messina e in Calabria. Il dramma continua e le bare aumentano. Vengono installate, nel viale della seconda entrata, le tensostrutture. Impianti sulla carta “temporanei” e che avevano la necessità di lenire l’incremento di salme, dettato anche dagli effetti della pandemia. Invece, quelle stesse tende sono oggi ancora lì.

Le dimissioni di D’Agostino e l’avvio della cabina di regia

Bare galleggianti 15 luglio 2020 Palermo

Si arriva a luglio 2020, quando alcune salme hanno vissuto sulla propria “pelle” gli effetti dell’alluvione del 15 luglio 2020, finendo trasportate nelle stradelle del cimitero a causa della forza dell’acqua. Il giorno dopo, ovvero il 16, arrivano le dimissioni dell’allora assessore Roberto D’Agostino, per differenza di vedute con l’allora sindaco Leoluca Orlando proprio sul tema dei cimiteri. Il Professore avoca a sè la delega ai Servizi Cimiteriali, nominando una cabina di regia per far fronte all’emergenza. Organo che non ha avuto particolari effetti. Si arriva a novembre 2020, quando si conclude il primo anno di emergenza. In quel periodo, a deposito, vi erano circa 450 salme.

L’interregno Costumati e la nomina di Sala

Rotoli, tre anni di emergenza

La pandemia va avanti e i feretri a deposito aumentano, senza soluzione di continuità. Iniziano a vedersi i primi castelletti costruiti con i ferri innocenti, per evitare che le bare giacciano a terra.  A marzo 2021 Leoluca Orlando rompe gli indugi e nomina il nuovo assessore ai Servizi Cimiteriali, ovvero Toni Costumati. Durerà in carica un mese, in seguito alla rottura fra l’allora sindaco e il gruppo consiliare di Italia Viva-Sicilia Futura. A Costumati succede Toni Sala, in quota Avanti Insieme prima e poi PD. L’esponente di centrosinistra prova a limitare i danni in un momento difficile per la città.

Sono tanti i problemi da affrontare: la mancanza di un forno crematorio, l’assenza di posti nonchè la presenza di cinghiali nella parte alta. Suidi che hanno devastato alcune sepolture nei campi d’inumazione, creando sconforto ed indignazione non solo fra le famiglie dei defunti ma anche tra l’opinione pubblica. La situazione del cimitero peggiora. L’attuale ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini si reca più volte al camposanto di lungomare Cristoforo Colombo, così come alcuni noti “influencer”, come la giornalista Selvaggia Lucarelli, che spese parole di fuoco sullo stato della struttura di lungomare Cristoforo Colombo. Parole d’indignazione condivise, qualche mese dopo, anche dall’attuale arcivescovo Corrado Lorefice.

Il piano anti-emergenza

Rotoli, feretri esposti alla pioggia

 

Si arriva a settembre 2021, quando Leoluca Orlando e lo stesso Toni Sala danno vita ad un piano anti-emergenza, con il relativo cronoprogramma. La volontà era quella di uscire dall’emergenza entro dicembre: obiettivo fallito. Si giunge a novembre 2021, con circa 700 bare a deposito. La pandemia inizia a dare tregua, ma le bare a deposito non scendono, anzi paradossalmente aumentano ancora. Le mancanze strutturali del cimitero pesano e i posti a deposito iniziano a scarseggiare. Quelli che una volta erano uffici, si sono trasformati in depositi improvvisati. Così come l’area dell’ex fioraio, dove sono stati spostati alcuni uffici degli operatori Reset. Lì parte della tettoia venne scoperchiata dal maltempo, lasciando alcune bare esposte alle intemperie. Piove sulle bare palermitane, come documentato a gennaio 2022 dalla nostra redazione. Le parole sono finite da tempo, lo sdegno e la rassegnazione rimangono.

Cambia l’Amministrazione Comunale

Il Cimitero dei Rotoli finisce, inevitabilmente, al centro della campagna elettorale in vista delle amministrative di giugno. Ad fine marzo 2022 il maltempo investe nuovamente il camposanto di lungomare Cristoforo Colombo. Quaranta alberi riportano danni, alcuni di questi finiscono al suolo danneggiando sepolture e causando la chiusura del cimitero per qualche giorno. Il caso Rotoli finisce al centro di ogni agenda politica, anche in quella del nuovo sindaco di Palermo Roberto Lagalla. A fine luglio arriva la nomina del nuovo assessore. Si tratta di Salvatore Orlando, ex presidente del Consiglio Comunale. La nuova Giunta prova a muovere le acque. Iniziano i lavori per l’installazione di 400 loculi straordinari. Interventi la cui progettazione fu avviata dalla precedente amministrazione. Lavori, ad oggi, ad un punto di stallo.

Si arriva ai giorni nostri

Campo d'inumazione Rotoli, sezione 473

Siamo a novembre 2022. Secondo gli ultimi dati disponibili, le bare a deposito si aggirano a 1200 unità. Un numero spaventoso, sconfortante, degradante. Il forno crematorio è ancora guasto. Le bare della parte alta sono ancora immerse in mezzo alle erbacce, senza che la rete anti-caduta massi abbia ancora ricevuto il via libera necessario per consentire a Reset di potere svolgere il proprio lavoro. I nuovi loculi per tumulazioni sono ancora da completare. Da tre anni a questa parte, l’unica cosa che è cambiata è l’avvio delle inumazioni. Di questo va riconosciuto merito all’attuale Amministrazione, anche se ciò non basta. Se una civiltà si giudica dal modo in cui tratta i suoi morti, Palermo ne esce male, anzi non sembra uscirne proprio.

Lagalla: “Dopo due anni, si è tornati a seppellire ai Rotoli”

Celebrazioni, quelle del 1 novembre, sulle quali è intervenuto il sindaco di Palermo Roberto Lagalla. “Dopo oltre due anni, si è ricominciato a seppellire al cimitero dei Rotoli e negli ultimi due mesi le sepolture effettuate sono state 90, mentre le salme in deposito sono 1.166. Nelle ultime settimane si sta procedendo con i lavori lungo i viali del cimitero di Vergine Maria per la sistemazione di loculi ipogei e al ripristino dei campi di inumazione da tempo abbandonati, funzionale al recupero di nuovi posti per le sepolture. Inoltre, sono già arrivati e saranno posizionati, a breve, lungo alcuni viali del camposanto, oltre 300 loculi che, una volta montati e installati, permetteranno di proseguire con lo smaltimento delle bare nei depositi”.

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