Il senso di cristianità è venuto meno da tempo, pensando agli oltre due anni di emergenza al cimitero di Santa Maria dei Rotoli, a Palermo. Ma purtroppo, come dice un vecchio detto popolare, “al peggio non c’è mai fine”. Mentre i feretri ammassati nei depositi di lungomare Cristoforo Colombo tornano nuovamente ad aumentare (le ultime stime parlano di 940 unità), alcuni di questi si trovano in condizioni decisamente disumane.

Stiamo parlando delle salme posizionate nell’area dell’ex vivaio del camposanto comunale. Zona nella quale, il 19 dicembre scorso, è venuta via la copertura provvisoria che copriva una quindicina di salme. Un vero e proprio “rifugio di fortuna” sul quale, nonostante i numerosi interventi ad agire, nulla è stato fatto. L’unico palliativo applicato dal personale della struttura è l’applicazione di alcune coperture in plastica, posizionate sopra le bare. Morti trattati come utensili qualunque, senza una soluzione definitiva da quasi un mese.

La live al cimitero dei Rotoli

Un quadro di fronte al quale le parole sono davvero finite. E da tempo anche. Durante la nostra live odierna, abbiamo certificato il perdurare di questa situazione. Un’emergenza nell’emergenza, che fa bruciare l’animo dei parenti dei morti conservati in queste condizioni. Fatto rappresentato anche dal capogruppo della Lega Igor Gelarda, che ha parlato durante la diretta del quadro di crisi che affligge il cimitero dei Rotoli.

“Oltre al fatto che il numero delle salme al deposito ai Rotoli è aumentato di nuovo, raggiungendo quasi quota 950, la vergogna di questi giorni é quella delle salme sotto l’acqua. Poiché è volato via un pezzo di tetto dell’ex vivaio, alcune salme che si trovano lì sotto sono sottoposte alle intemperie. Sono stati posti dei sacchi di plastica per cercare di coprire alla meno peggio i feretri, ma la vergogna è evidente”, sottolinea il capogruppo della Lega.

“Soldi in finanziari bloccati fino a progetti del Comune”

Un’emergenza per la quale il Governo nazionale, in virtù di un emendamento proposto proprio dalla Lega, ha stanziato due milioni di euro. Soldi che, secondo l’esponente del Carroccio, rimarranno bloccati. Ciò, almeno, fino alla redazione dei progetti da parte degli uffici comunali. “Non possiamo continuare a vedere i nostri cari in queste condizioni. I due milioni di euro che, con un emendamento della Lega, sono stati stanziati nell’ultima legge di bilancio per l’emergenza dei Rotoli, potranno essere utilizzati quando il comune avrà dei progetti esecutivi. Siano essi per la realizzazione di nuovi loculi temporanei, oppure per quella di un nuovo campo di inumazione. Struttura che si dovrebbe realizzare nella sezione 473. Quello che è certo è che il sindaco Orlando, ormai al tramonto della sua carriera politica, che pure in passato ha toccato delle punte di gloria, verrà tristemente ricordato come il sindaco delle 900 bare a deposito”.

Nulla è cambiato dal 19 dicembre

Una situazione, quella dell’area dell’ex vivario dei Rotoli, in essere dal 19 dicembre. Giorno in cui si è abbattutto un forte vento sul capoluogo siciliano. Refoli che hanno causato il danneggiamento della copertura in plastica che avvolgeva le strutture realizzate con i ferri innocenti. Postazioni assemblate per togliere alcune bare dal suolo, in modo da prevenirne il danneggiamento. Ma, in seguito ai danni riportati dalla copertura, i feretri sono rimasti comunque esposti alle intemperie. Ciò con buona pace degli appelli dell’arcivescovo Corrado Lorefice, che aveva rappresentato l’indecenza della situazione al camposanto dei Rotoli.

Cimitero dei Rotoli da due anni senza forno crematorio

Lo stato di crisi relativo ai feretri a deposito si unisce alla mancanza di infrastrutture del cimitero dei Rotoli e dell’intero capoluogo siciliano. In attesa che si avvii l’iter per il nuovo cimitero a Ciaculli, il comune di Palerrmo deve far fronte ai disservizi interni. Oltre al caso relativo alla mancanza di personale per l’espletamento pratiche, il camposanto di lungomare Cristoforo Colombo si trova da quasi due anni senza forno crematorio.

I problemi della struttura del cimitero dei Rotoli partono da lontano. Già prima di marzo 2020, il forno crematorio del cimitero dei Rotoli era stato più volte chiuso a causa di alcuni malfunzionamenti dell’impianto. Dopo l’arresto completo delle operazioni, si sono susseguite diverse promesse da parte dei tecnici dell’Amministrazione Comunale che si stanno occupando del progetto del revamping della struttura. Fra queste, quella operata dal Rup dell’opera in IV Commissione nel mese di luglio 2021, che aveva stabilito un iter dei lavori tra i 180 e 200 giorni. Fatto che non ha trovato riscontro nella realtà. In seguito ad una nuova audizione, il Rup dell’opera ha dichiarato un nuovo termine temporale, fissato per luglio 2022.

Intanto però, i familiari dei morti palermitani dovranno continuare a portare altrove i loro cari. Ciò per procedere alle cremazioni. Misterbianco, Messina o, addirittura, la Calabria: le salme saranno costrette ad un viaggio di centinaia di chilometri prima di potere trovare pace. Una burocrazia insuperabile, anche per il progetto del nuovo impianto, anch’esso bloccato per mancanza dei pareri. Struttura finanziata addirittura dal lontano 2015 ed inserita nel piano triennale delle opere pubbliche, ma che per vedere luce dovrà ancora attendere molto tempo. Intanto, i morti Palermo aspettano a deposito. Quella si che è una certezza.

 

 

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