I depositi del cimitero dei Rotoli, a Palermo, sono nuovamente pieni. Talmente stracolmi di salme che sono finiti perfino i posti sui castelletti costruiti con i ferri innocenti. Strutture nate durante la scorsa estate per togliere le bare dal suolo. Eppure, anche tali alloggi di fortuna, sono al momento terminati. Così, gli operatori del Comune hanno dovuto riporre le povere salme dei morti palermitani sull’asfalto o sul pavimento dei depositi. Segnale che il numero dei feretri a deposito è tornato a crescere. Ben oltre le 897 bare segnalate durante l’ultima seduta di Consiglio Comunale dedicata all’emergenza cimiteriale.

Depositi al collasso, la situazione ai Rotoli

Cimitero dei Rotoli, bare a terra

Insomma al cimitero dei Rotoli, oltre a non esserci posti dove seppellire i morti palermitani, sono finiti anche gli spazi dove porli in attesa di una degna sepoltura. Un’emergenza che non smette più di stupire in magnitudo e sfaccettature. La situazione più complessa sul fronte delle salme a deposito è quella delle tensostrutture. In particolare nella prima, dove le bare sono posizionate a terra addirittura su tre file. Nella seconda invece, le colonne di feretri sono soltanto due, estese su una lunghezza maggiore. Alcune bare sono arrivate soltanto da alcuni giorni, mentre altre giacciono a deposito anche da oltre un anno. Circa un centinaio dovranno attendere un posto sul ciglio della strada. Ciò aspettando che si sblocchi la situazione di stallo legata ai campi d’inumazione e alla collocazione dei loculi ipogei.

Su alcune bare si trovano dei fogli di carta. Sono quelle destinate alla tumulazione che verranno trasferite al cimitero di Sant’Orsola. Circa settanta quelle coinvolte in questa seconda tranche del provvedimento. A tal proposito, nella giornata di mercoledì 9 febbraio, altre dodici salme verranno portate al camposanto di via Parlavecchio. Un’iniziativa messa in campo dall’assessore Antonino Sala, di concerto con le agenzie di onoranze funebri della Feniof, che sta dando un pò di respiro ai depositi del cimitero dei Rotoli.

Altre salme invece attendono il proprio turno per essere cremate presso la struttura di Misterbianco, con la quale il Comune di Palermo ha sottoscritto una convenzione ad hoc. Ciò a causa dell’assenza di un forno crematorio funzionante. Per le altre invece, oltre all’attesa, non c’è nulla di concreto al momento. Vale anche per le salme poste sul pavimento del deposito dell’entrata centrale. Qui gli operatori del camposanto devono fare lo slalom fra i feretri per recuperare una bara o per potere espletare i servizi di pulizia ordinari. Alternative non ce ne sono, se non quella di attendere che questa nuova ondata dell’emergenza cimiteriale abbia un minimo di tregua.

Il cronoprogramma dell’Amministrazione ha fallito

 

Rotoli, bare a terra nelle tensostrutture

Quel che è certo è che la promessa del sindaco di Palermo Leoluca Orlando di risolvere l’emergenza entro il 31 dicembre 2021, attraverso il suo cronoprogramma, è andata a vuoto. Un documento nel quale venivano indicate, punto per punto, le date di esecuzione dei vari step per porre fine ai vari problemi della struttura di lungomare Cristoforo Colombo. In estrema sintesi, il Comune contava di completare le tumulazioni entro il 31 ottobre. Mentre le operazioni di inumazione dovevano concludersi appunto entro la fine del 2021. Nessuno dei due obiettivi, purtroppo, è stato completato con successo. Anche se, sul fronte delle tumulazioni, si registrano decisi miglioramenti.

Pochi progressi invece sul fronte delle inumazioni e delle cremazioni. Forno crematorio ko da due anni, progetto della nuova struttura fermo negli uffici e mancanza di luoghi dove seppellire i propri cari, soprattutto nei campi d’inumazione. Non bastano da soli i trasferimenti verso il cimitero di Sant’Orsola al fine di eseguire le operazioni di tumulazione. Quel che manca nel camposanto palermitano sono i posti e le strutture. Fatto che ad oggi non ha avuto una soluzione definitiva.

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