L’Irfis mette sul tavolo altri 8,7 milioni destinati a sostenere le Rsa e il mondo dell’editoria, due dei settori più colpiti dalla crisi seguita alla pandemia.

Il primo provvedimento, quello che riguarda le residenze per anziani e lungodegenti ha il budget maggiore: 6,5 milioni. Da un punto di vista tecnico a partecipare al bando appena pubblicato dall’istituto di credito regionale potranno essere «residenze sanitarie assistenziali (R.S.A.), comunità terapeutiche assistite (C.T.A.) e strutture eroganti prestazioni riabilitative ex art. 26 L. n. 833/1978».

L’importo del contributo erogabile è, si legge nel bando, «quantificato nel valore pari alla differenza tra il fatturato registrato dalle strutture nel primo semestre 2022 rispetto alla media semestrale dei fatturati registrati dalle medesime strutture nei tre esercizi relativi agli anni 2017 – 2019». In generale l’importo del contributo non potrà superare il regime de minimis imposto dall’Ue. Le domande vanno trasmesse all’Irfis dal primo al 31 gennaio.

Il secondo bando pubblicato ieri è la riedizione degli aiuti all’editoria. Stavolta l’Irfs ha stanziato a questo scopo 2 milioni e 200 mila euro che verranno suddivisi così: il 2% (44 mila euro) ai quotidiani cartacei, il 4% ai periodici cartacei, il 50% ai giornali on line, il 12% alle emittenti radiofoniche e il 32% alle televisioni. Le domande per partecipare a questo bando vanno inviate all’Irfis a partire da oggi e fino al 30 gennaio.

Ieri intanto l’assessore alla famiglia, Nuccia Albano, ha firmato il decreto che stanzia 200 mila euro per gli enti del terzo settore e i distretti socio-sanitari. I fondi sono destinati a finanziare attività che «favoriscono la socialità delle persone anziane». «Abbiamo elaborato una strategia importante – dice l’assessore Nuccia Albano – che ci consentirà di sostenere le fragilità dei più anziani e aiutarli ad arginare l’isolamento di cui spesso sono vittima. Vogliamo garantire l’accesso all’invecchiamento attivo anche a quei soggetti che dispongono di scarse risorse economiche o che si trovano in condizioni di salute precarie». I progetti – ha precisato ancora l’assessore – potranno riguardare diversi aspetti della vita dei più anziani: dall’alfabetizzazione digitale e la sicurezza sul web, alla gestione del denaro, l’attività motoria, l’apprendimento di corretti stili di vita».