Le chiese dei paesi del territorio dell’Arcidiocesi di Palermo conservano opere preziose. Per promuovere e far conoscere questo inestimabile patrimonio, domani 17 dicembre alle 16.30 nelle sale del Monastero di Santa Caterina, sarà inaugurata la mostra dal titolo Sacra et Pretiosa – Tesori di Ciminna, a cura di Lina Bellanca, soprintendente ai Beni culturali di Palermo, e di Giuseppe Bucaro, direttore dell’Ufficio Beni culturali dell’Arcidiocesi con la collaborazione di Maria Reginella, storica dell’arte, e del restauratore Mauro Sebastianelli.

“Continua il percorso di valorizzazione delle opere d’arte sacra contenute nei monasteri e nelle chiese dell’Arcidiocesi di Palermo”, dice l’architetto Lina Bellanca. “Dal primo appuntamento dello scorso anno con Sacra et pretiosa, attraverso queste esposizioni, si concretizza il progetto iniziale della Soprintendenza di fare del Monastero di Santa Caterina un museo di arte sacra vitale e capace di nuove interazioni. Questo è possibile soprattutto per il rapporto di collaborazione instauratosi fra gli enti preposti e l’Ufficio beni culturali della diocesi e, per questa mostra, grazie al Comune e alla Parrocchia di Ciminna. Queste esposizioni inoltre costituiscono un modo per far conoscere i tanti tesori conservati nei centri minori, un modo per incentivare i visitatori ad andare a vedere i luoghi d’origine di queste opere”.

“Questa mostra”, afferma padre Giuseppe Bucaro, “è la prima di un progetto che ha l’obiettivo di far conoscere alla comunità l’immenso patrimonio conservato nelle chiese dei centri minori. Sono testimonianze d’arte e di fede di grande valore storico e simbolico, che raccontano vivacità culturale e religiosa di queste realtà. Oltre a Ciminna pensiamo, per esempio, ai tesori conservati nei centri di Caccamo, Termini Imerese e Castronovo di Sicilia”.

Vito Barone, sindaco di Ciminna, il paese che fu set di Visconti per le scene della Chiesa di Donnafugata, ha ricordato la vocazione religiosa della comunità e i tanti tesori d’arte racchiusi nelle sue chiese. “La loro esposizione”, ha detto, “sarà un’opportunità per farli conoscere a un pubblico più vasto. Puntiamo molto sull’offerta culturale, che potrebbe aiutare lo sviluppo di un piccolo centro ricco di opere d’arte qual è il nostro”.

Sono esposti oltre 60 fra dipinti, argenti e opere tessili, datati prevalentemente fra XVII e XVIII secolo, provenienti dalla Chiesa madre, dalle chiese e dal Municipio di Ciminna. Molte di queste opere sono state donate dai feudatari Fra questi, i preziosi corali miniati realizzati nel XVII secolo da Don Santo Giganti e una sedia intagliata e dorata sempre del XVII secolo usata da papa Benedetto XVI nella sua visita a Palermo. Ancora si potranno ammirare un polittico proveniente dalla Chiesa madre, già Chiesa del Purgatorio, attribuito a Riccardo Quartararo, pittore del XV secolo, e opere di Gerardi, Sarullo, La Barbera e un Crocifisso di Antonello Gagini.

Visconti trasformò Ciminna in un grande set per girare alcune scene del Gattopardo, coinvolgendo numerosi abitanti come comparse. Ricordiamo il Te Deum di ringraziamento per l’arrivo a Donnafugata nella Chiesa Madre, le scene di caccia, la partenza del cavaliere Chevalley. Inoltre, la Chiesa di San Vito fu utilizzata per una scena del film Baarìa, di Giuseppe Tornatore

La mostra è uno degli appuntamenti in calendario per Extasis. I biglietti del costo di € 5 si possono acquistare a Santa Caterina. Apertura ore 10-18