“Ho cercato la via della salvezza, ho trovato gente di tutte le razze, ma nessuna salvezza, bandiere su bandiere e vessilli e popoli contro altri popoli. Ho visto i buchi lasciati sui muri dalle pallottole, belli come mosaici, ma senza gusto né cuore. Mi ha chiamato Dio a combattere una guerra di uomini, non sua, ho preso la scimitarra, l’ho sferzata ed è affondata nelle carni molli, spezzando le ossa dove c’erano. Mi ha chiamato il Padre mio eterno a mostrare la coscia, a prostrarmi e porgere tutto quello che avevo, in nome suo. Sia fatta la sua volontà, come in cielo così in terra. Gli occhi sono rimasti lì, nelle orbite. E ora dove si trova la testa, che il corpo più non vedo.” (Luigi Presicce)
Venerdì 19 aprile alle 19:00 si inaugura l’opera di Luigi Presicce per SACROSANCTUM.9 (oratorio di san Mercurio, Palermo). Il suo lavoro, influenzato più da studi indipendenti più che dalla sua formazione accademica, orbita attorno a un’azione performativa dal forte accento teatrale che mette in scena una ritualità eterodossa vicina alla dimensione dell’esoterico e dell’occulto.
Per Sacrosanctum, Presicce ha vestito i panni di San Mercurio di Cesarea, santo guerriero titolare dell’oratorio, decapitato in Cappadocia perché convertitosi al cristianesimo. San Mercurio corrisponde alla trasfigurazione del dio Ermes e lo stesso oratorio, tuttavia, sorge nel ‘500 in corrispondenza di un antro dedicato proprio a questa divinità pagana.
La rassegna, qui giunta alla seconda edizione, è organizzata e coordinata dall’Associazione Amici dei Musei Siciliani e a cura di Adalberto Abbate e Maria Luisa Montaperto.
Luigi Presicce nato a Porto Cesareo (Lecce) nel 1976, vive e lavora tra Porto Cesareo e Firenze. Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Lecce, scegliendo deliberatamente di non discutere la tesi. Nel 2007 ha partecipato al Corso Superiore di Arti Visive (CSAV) presso la Fondazione Antonio Ratti di Como con la visual artist Joan Jonas (NY, 1936). Nel 2008, a Milano, ha partecipato al workshop di Viafarini con l’artista e performer americano Kim Jones e fondato (con Luca Francesconi e Valentina Suma) la rivista Brownmagazine e il Brown Project Space, per il quale cura la programmazione. Nel 2012 ha preso parte a Artists in Residence al MACRO (Roma).
Dal 2010 (con L. Negro, E. Fantin, G. Norese e C. Pietroiusti) è coinvolto in Lu Cafausu, progetto che promuove La festa dei vivi (che riflettono sulla morte) e con il quale è stato invitato da AND AND AND a dOCUMENTA13 (Kassel). Dal 2016 è membro fondatore della Fondazione Lac O le Mon (San Cesario di Lecce). Con Francesco Lauretta dal 2017 fa parte della Scuola di Santa Rosa (Firenze). Attualmente è impegnato in un ciclo performativo avviato nel 2012 con tema Le Storie della Vera Croce e in un progetto didattico itinerante chiamato L’ Accademia dell’immobilità.
Ha realizzato performance, fra le tante location, presso la Fondazione Claudio Buziol di Venezia (2010); al Thessaloniki Performance Festival – Biennále: 3 di Salonicco (Grecia, 2011); al Reims Festival Scènes d’Europe (Francia, 2011); al Màntica Festival di Cesena (2011); al MADRE di Napoli (2012); all’Art City di Bologna (2013); alla Kunsthalle di Osnabruck (Germania, 2015) e al MAMbo di Bologna (2015).
Numerosi i premi artistici vinti, quali l’Epson Art Prize (2007); il Premio Talenti Emergenti di Palazzo Strozzi, (Firenze, 2011); il Premio Icona (2014) e il Level O (2015) indetti da ArtVerona.
Inaugurazione: 19 aprile 2018, h 19:00. Ingresso gratuito
Esposizione: 19 aprile – 16 maggio 2018
Orario: tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00
Info: HYPERLINK “mailto:info@amicimuseisiciliani.it” info@amicimuseisiciliani.it
091 6118168
Oratorio di san Mercurio
Largo San Giovanni degli Eremiti, Palermo
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