Le proiezioni di Federconsumatori Palermo, relative ai saldi, con inizio il prossimo 2 gennaio, prevedono una spesa per gli acquisti scontati mediamente sui 184 euro a famiglia. Non si spenderà molto di più rispetto allo scorso anno, ma ci sarà un leggero incremento del numero di famiglie. Infatti, il 40% delle famiglie di Palermo e provincia compreranno durante i saldi, in leggero aumento rispetto allo scorso anno (il 38%), pari a un totale di 197.080 famiglie. Il giro di affari sarà di 36,26 mln di euro.
“La partenza ufficiale dei saldi ha perso da tempo l’interesse generale dei consumatori. Tra sms, telefonate e mail ai clienti, card fidelizzanti, le vendite con sconti, dal 20% sino al 50%, alla cassa avvengono già da tempo. Al punto da inficiare la correttezza di qualunque proiezione sui saldi stessi. D’altronde la normativa regionale li ha praticamente liberalizzati: basta solo non pubblicizzarli prima dell’avvio ufficiale” sottolinea il responsabile Federconsumatori Palermo Lillo Vizzini.
In merito ai saldi, la raccomandazione più importante è quella di verificare, prima della loro partenza ufficiale, il prezzo pieno del prodotto che si intende acquistare, anche fotografandolo con il cellulare, per avere una prova certa del prezzo originario. Solo in questo modo sarà possibile valutare la reale convenienza dell’acquisto e smentire le furbate di qualche commerciante scorretto.
1. Non fermarsi mai davanti alla prima vetrina, confrontare i prezzi e, in ogni caso, orientarsi verso beni o prodotti che servono veramente.
2. Diffidare dalle vetrine tappezzate dai manifesti (che non consentono di vedere la merce) o che reclamizzano sconti eccessivi, pari o superiori al 60%.
3. I saldi possono non interessare necessariamente tutta la merce del negozio. Quella a saldo, però, deve essere tenuta separata e ben individuabile rispetto a quella a prezzo pieno.
4. Attenzione alla presenza delle etichette: quella di origine permette di risalire al produttore, quella di contenuto garantisce la composizione del prodotto, quella di manutenzione informa sulle modalità di lavaggio per evitare rischi.
5. Occhio al cartellino del prezzo! Su ogni prodotto deve essere indicato, obbligatoriamente ed in modo chiaro e leggibile, il vecchio prezzo, quello nuovo e il valore in percentuale dello sconto.
6. Non esiste l’obbligo di far provare i capi. Il nostro consiglio è, comunque, quello di diffidare dall’acquisto di capi di abbigliamento che non si possono provare.
7. Da giugno 2014 i commercianti hanno l’obbligo di accettare il pagamento con carte di credito o bancomat tramite POS per cifre superiori a 30 euro.
8. Conservare sempre lo scontrino quale prova di acquisto. Sarà prezioso in caso di merce fallata o non “conforme”, in quanto obbliga il commerciante alla sostituzione o al rimborso di quanto pagato.
9. Non sono rare le controversie con i negozianti che, in presenza di merce difettosa e impossibilitati a sostituirla, sostengono di non poter rimborsare i clienti perché l’annullamento dell’operazione di cassa sarebbe vietata dalle norme fiscali. Ai sensi dell’articolo 130 del Codice del Consumo la merce difettosa deve essere sostituita o il prezzo rimborsato, specialmente se c’è difetto grave e non riparabile. Inoltre, l’operazione di cassa può essere modificata anche nei giorni successivi.
10. Problemi o “bufale” devono essere subito denunciati ai vigili urbani, all’ufficio comunale per il commercio o a Federconsumatori chiamando lo 0916173434.
Da Federconsumatori anche uno sguardo di bilancio sul Natale appena trascorso e sul Cenone di Capodanno alle porte.
Mai come quest’anno i dati hanno evidenziato una netta differenziazione tra i consumi per i regali natalizi sostenuti al Nord e quelli relativi al Centro-Sud. Anche perché i dati a consuntivo hanno registrato un peggioramento rispetto alle aspettative: complessivamente i consumi natalizi si sono attestati mediamente su percentuali residuali, intorno al +0,5%.
Il Natale si è trascorso in maniera più sobria e fredda è stato ancora una volta nel Mezzogiorno, dove la desertificazione produttiva e la mancanza di lavoro hanno imposto rinunce e contenimento dei consumi. Infatti, mentre sono rimasti stabilii quelli su editoria, profumeria e giocattoli, si è registrato un calo del -3,4% su mobili ed elettrodomestici e un più consistente -12,6% su viaggi e turismo. L’unica vera nota positiva è stata la ripresa dei consumi alimentari, + 3,1%, e, dell’elettronica di consumo, + 1,2%. Al nord, soprattutto nei grandi centri, i dati descrivono una situazione lievemente migliore.
Una ulteriore conferma sono le previsioni sul cenone di capodanno: poche famiglie sceglieranno di cenare fuori casa, solo una su nove. Soprattutto tra i giovani che, mentre negli anni passati optavano per viaggi o cene tra amici, torneranno in famiglia, all’insegna del recupero delle tradizioni, degli affetti e … del risparmio. Una scelta influenzata fortemente anche dal clima di incertezza e di sgomento che attanaglia i tanti giovani in cerca di lavoro o con precarie occupazioni.
“Secondo l’Istat la fiducia dei consumatori migliora sensibilmente. Probabilmente come dato nazionale, perché, alla luce dei dati sull’andamento del mercato sotto queste feste, permangono forti perplessità. Andamento che conferma la fase di stallo di cui il nostro sistema economico, soprattutto nel meridione, è ancora prigioniero”ribadisce Lillo Vizzini, presidente di Federconsumatori Palermo, “Inoltre, per il nuovo anno, a giudicare dai primi segnali sul fronte dei prezzi, si può ipotizzare una stangata che potrà toccare quota +771 euro annui, per una famiglia media. A trainare verso l’alto i prezzi, specialmente quelli dei trasporti, è l’impennata delle quotazioni petrolifere, che va di pari passo con il deprezzamento dell’euro”.
ANDAMENTO DEI SALDI INVERNALI NEGLI ULTIMI 6 ANNI A PALERMO
Anno | Andamento delle vendite rispetto all’anno precedente | Spesa per famiglia | Numero delle famiglie | Spesa per i saldi Palermo e provincia |
2010 | -3,00% | 280 | 45% | 62,08 mln euro |
2011 | -19,00% | 277 | 44% | 60,05 mln euro |
2012 | -18,80% | 224 | 38% | 41,94 mln euro |
2013 | -13,60% | 194 | 37% | 35,36 mln euro |
2014 | -7,50% | 179 | 37% | 32,63 mln euro |
2015 | 2,60% | 179 | 38% | 33,51 mln euro |
2016 | 3% | 184 | 40% | 36,26 mln euro |
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