È stato rinviato a martedì l’esame in commissione Bilancio dell’Ars del disegno di legge per l’esercizio provvisorio. Sono una sessantina gli emendamenti al testo composto da 11 articoli depositati dai parlamentari; la commissione, prevista per stamattina, valuterà le norme nella seduta della prossima settimana.

Nessun un accordo di  massima, dunque, per riuscire ad approvare entro oggi il ddl di esercizio provvisorio in Commissione bilancio e permetterne l’avvio della discussione d’aula martedì e l’approvazione nell’arco della prossima settimana. Martedì, invece, toccherà ancora alla Commissione

Da due giorni, ormai, la norma è in discussione davanti alla Commissione Bilancio dell’Ars presieduta da Riccardo Savona,  che ha iniziato mercoledì mattina i lavori per l’esame del disegno di legge che deve permettere la gestione dei conti della Regione per i primi due mesi del 2020 in attesa della norma di bilancio di previsione del documento di programmazione economica.

Gli emendamenti presentati sono stati vagliati solo parzialmente dagli uffici per ammissibilità e legittimità, poi il documento doveva essere stato trasmesso per la discussione vera e propria puntando ad una approvazione entro stasera per permettere la discussione a sala d’ercole la settimana prossima. Ma così non potrà essere

Già in sede di incardinamento le tensioni erano emerse senza sconti. Al centro della discussione il trasferimento a carico del bilancio di 127,8 milioni di euro relativi alle rate dovute dal sistema sanitario per il pagamento del mutuo, la creazione di un fondo di compensazione di 15,9 milioni bocciato stamani in quinta commissione e la norma che assegna 1,2 milioni per i rapporti di lavoro del personale dei soppressi patronati scolastici della città metropolita di Catania.

Il governo ha dato la propria disponibilità a modificare le norme contestate ma ha anche annunciato che presenterà ulteriori emendamenti modificativi ad altri articoli della stessa propria legge. Emendamenti arrivati in parte ma ritenuti non soddisfacenti della opposizioni. Anche se i termini sono scaduti, però,le riscritture governative sono sempre possibili, anzi sembrano proprio dietro l’angolo

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