La missione di Biagio Conte è salva. I debiti per 417 mila euro il cui pagamento era stato richiesto con una lettera di messa in mora dalla curatela fallimentare dell’ex Fonderia Basile all’inizio di marzo non dovranno essere pagati.

Lo racconta questa mattina il Giornale di Sicilia in edicola. E’ stato il tribunale fallimentare a emettere il provvedimento di rinuncia ai crediti col parere favorevole del curatore fallimentare Mario Bonello e del comitato dei creditori di quell’antica azienda.

La struttura alle spalle di via Archirafi dovrebbe diventare luogo di accoglienza per i poveri ospiti della missione Speranza e Carità. Ancora una volta la missione ottiene dalla città l’azzeramento di debiti, provvidenze fallimentari, diritti di cessione e così via.

Ma un simile provvedimento giudiziario non può essere assunto solo per questioni umanitarie. Determinante nella decisione dei giudici è stata una lettera scritta e firmata da don Pino Vitrano, braccio destro di Biagio Conte. Don Pino, assistito in questa vicenda dall’avvocato Antonella Fundarò, ha dichiarato e confermato che tutti i beni della missione sono vincolati a uso esclusivamente sociale per il sostentamento primario di centinaia di persone che non hanno nulla di cui vivere. Dunque, non si tratta di beni soggetti  pignoramenti. Di fatto la cancellazione è frutto di una non recuperabilità del credito, vero o presunto che fosse, e della disponibilità da parte dei creditori a farsi carico della perdita