Salvate le case sulla costa. Ricompare in aula all’Ars il tentativo di sanatoria edilizia per le case realizzate entro i 150 metri dal mare. Bocciato in Commissione l’emendamento del deputato Girolamo Fazio viene riproposto oggi in Assemblea regionale siciliana con poche e non significative modifiche.

E’ uno degli emendamenti che arriva a sala d’ercole insieme al Testo unico per l’edilizia.  L’esame dei 30 articoli che compongono il disegno di legge è previsto a partire dalle 16.

Sono circa 60 gli emendamenti al ddl,approvato nei giorni scorsi dalla commissione Territorio e Ambiente dell’Ars, presentati dai diversi gruppi parlamentari ma nessuno porta la firma dei deputati del Movimento 5 Stelle.

L’emendamento per la sanatoria edilizia di Fazio era stato bocciato di misura in commissione con un solo voto di scarto nella seduta del 12 luglio scorso dopo le polemiche che erano scoppiate a livello mediatico. Fazio non l’aveva presa bene e aveva subito annunciato la ripresentazione.

“È  un voto viziato da preconcetti ideologici quello che ha bocciato l’emendamento che avrebbe consentito la revisione della norma che regola le costruzioni a 150 metri dalla battigia – aveva commentato -. Posso comprendere la semplificazione giornalistica di chiamare sanatoria edilizia il tentativo di dare organicità giuridica ad una materia complessa, non posso però giustificare che non ci si assuma la responsabilità di mettere ordine all’intreccio tra leggi urbanistiche e vincoli paesaggistici che di fatto ha reso abusivi cittadini siciliani anche contro la loro volontà”.

L’emendamento partiva dall’assunto che la classe politica del passato ed il sistema amministrativo nel loro complesso non hanno saputo dare ai cittadini «indicazioni certe ed in tempi rapidi cui conformare la propria condotta» per costruire e realizzare gli immobili.

“Di positivo, nei lavori della Commissione, al netto degli equilibrismi politici di alcuni, – aveva aggiunto – leggo che nel merito nessuno ha confutato le ragioni giuridiche poste a fondamento della proposta normativa e dell’emendamento, per altro sostenute nella relazione introduttiva che ritengo rimane un documento utile per comprendere la condizione di alcuni “abusivi”. Non credo che questo voto negativo pregiudichi la bontà della mia iniziativa politica. Per quel che mi riguarda dovrebbe essere l’aula a prendere in esame una proposta del genere, eventualmente modificarla, rigettarla o approvarla”.

“Ho trovato immotivato – conclude Fazio – anche il parere negativo da parte del Governo, sostenuto dall’assessore Croce, che ha detto che una tale materia non poteva essere trattata con emendamento ma bisognava svilupparla dal punto di vista organico con una legge. L’assessore però forse ignora che prima di essere presentata come emendamento la revisione della norma che regola le costruzioni a 150 metri dalla battigia è un ddl a mia firma. Croce si è assunto la responsabilità di presentare un ddl sulla materia nell’arco di sei mesi, come se l’Ars e questo governo avessero davanti ancora altri cinque anni di legislatura. Mi sembra un impegno impossibile da mantenere”.

La Commissione aveva comunque approvato altri due emendamenti presentati da Fazio. Uno riguardava l’estensione della validità del titolo della concessione edilizia da 3 a 5 anni; l’altro, l’estensione di validità del parere della Soprintendenza.