Non rischia di perdere il bambino la donna bagherese di 38enne che è stata aggredita, insieme alla madre, da un pit bull di una vicina di casa. Lo confermano i medici del Policlinico dove le due donne sono ricoverate.

Sia la donna incinta che la mamma di 68 anni, erano state aggredite nel pomeriggio di venerdì a Bagheria da un cane pitbull probabilmente durante una lite fra vicini.

Le condizioni mediche delle due donne ferite

E’ probabile che la giovane donna debba essere sottoposta ad alcuni interventi per le ferite subite al volto. Ad avere riportato le ferite più gravi è stata proprio la più giovane delle due, la figlia. La madre ha, invece, riportato ferite superficiali al viso e alle braccia. Nessuna delle due rischia la vita.

Le due donne avranno anche colloqui con psicologi per superare l’inevitabile trauma e il conseguente periodo di stress legato all’aggressione.

Le indagini

Sul fronte delle indagini sono i carabinieri della compagnia di Bagheria incaricati di verificare i fatti. Secondo una prima ricostruzione le due donne erano andate da una vicina, nello stesso palazzo in cui vivono nel centro abitato della città.

Durante una discussione animata, l’animale si sarebbe scagliato contro le due donne, forse a causa dell’alterco. Le due donne sono così rimaste ferite al volto e agli arti.

Immediatamente soccorse dagli operatori del 118 e trasportate in codice rosso al pronto soccorso del Policlinico,, sono state loro praticate le prima cure immediate. La proprietaria del cane rischia, adesso, una denuncia per lesioni gravi. La donna proprietaria dell’animale potrebbe, una volta accertati i fatti e verificate le condizioni finale delle due ferite, essere denunciata per lesioni gravissime e sfregio permanente.

L’ultimo precedente

L’ultimo precedente balzato agli onori delle cronache è di metà febbraio quando una bimba di 4 anni di San Cataldo è arrivata in gravi condizioni all’ospedale Sant’Elia dopo essere stata azzannata da un pitbull. Il cane, di proprietà della sua famiglia, l’ha morsa alla testa, alle braccia e ai glutei provocandole ferite profonde.

 

fotografia d’archivio