Di nuovo rubinetti a secco nel palermitano. A causa di un guasto alle linee di alimentazione elettrica Enel, a servizio dei Pozzi Figurella, nella giornata di oggi, 3 dicembre, si potranno verificare disservizi nell’erogazione idrica alle utenze cittadine di San Cipirello e San Giuseppe Jato e a quelle del distretto “paese nuovo” di Camporeale.  Soltanto ieri sera il pozzo è stato rimesso in attività ma chiaramente necessitano 24 ore per poter rimettere le tubature in pressione e ripristinare la regola erogazione nelle case dei cittadini. A darne notizia l’Amap, la società che gestisce il servizio di erogazione idrica in questi tre paesi.

 Crisi anche in altri centri

La provincia palermitana spesso denuncia problemi di questo tipo. Non di rado malfunzionamenti elettrici e guasti ad attrezzature, o anche insufficienti dotazioni idriche, finiscono per creare disservizi di non poco conto. Ad esempio una delle cittadine del palermitano che più ha avuto problemi è sicuramente Carini dove condotte idriche vetuste e aumento esponenziale demografico. sono i due grandi problemi che si intrecciano tra loro e che stanno mettendo in ginocchio il servizio di distribuzione. Problematiche emerse nel corso di un confronto che si è tenuto tra l’Amap, la Sori, entrambe società che gestiscono il servizio idrico in città, l’Ati idrico e il Comune. Sono stati gli stessi vertici della municipalizzata a evidenziare che allo stato attuale vi sono delle forti criticità che sono frutto di queste due distinte questioni.

La rivolta dei sindaci

Di recente cinquanta sindaci del Pd siciliano, provenienti da ogni parte dell’isola, si sono riuniti nella sala “Mattarella” dell’Ars, per dire “no” alla proposta di riforma del servizio idrico avanzata dal governo Musumeci.Il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo, che ha convocato l’Assemblea dei sindaci, ha spiegato la posizione del partito: “Sulla gestione del servizio idrico dobbiamo partire dal rafforzamento del sistema attuale che è il frutto di una lunga battaglia politica del 2015, fatta accanto alla cittadinanza attiva, al forum per l’acqua pubblica, tutti uniti dal principio dell’acqua pubblica passato anche dal referendum. La proposta del governo Musumeci era irricevibile prima e lo è ancora, anche dopo la riscrittura votata a maggioranza in commissione Ambiente e spedita adesso alla commissione Bilancio

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