“Marito violento” va a processo. Un agricoltore di 58 anni di San Giuseppe Jato è stato rinviato a giudizio con l’accusa di violenza sessuale, lesioni, percosse e maltrattamenti nei confronti della moglie. Le percosse e i maltrattamenti sarebbero avvenuti davanti ai figli. Nel corso dell’udienza preliminare al tribunale di Palermo davanti al giudice Nicola Aiello la donna ha ripercorso gli anni difficili del matrimonio. Ha confermato le accuse, dipingendo il marito come soggetto estremamente violento.

Costretta a lavorare in stato di gravidanza

Nelle denunce la moglie ha raccontato le continue liti per banali motivi, Dall’acquisto di una culla alla spesa per i figli. Ogni occasione sarebbe stata buona per essere picchiata. L’uomo avrebbe preso più volte a calci e pugni la donna tirandole contro qualunque oggetto trovasse in casa. L’agricoltore la costringeva ad andare a lavorare nei terreni agricoli di San Cipirello nonostante fosse incinta e non si sentisse bene.

Le prime denunce nel 2019

Secondo il racconto della donna, il marito più volte l’avrebbe afferrata per i capelli e l’avrebbe fatta cadere a terra. Le prime denunce ai carabinieri, accompagnate da referti medici, sono iniziate nel 2019 e altre sono state presentate nel 2021. A marzo inizierà il processo.

Il marito che si arrampica sul balcone

Di storie del genere se ne registrano numerose in Sicilia, come testimoniano i recenti dati riguardo al fenomeno della violenza sulle donne. Alcune vicende assumono anche contorni grotteschi oltre che drammatici. Come nel recente caso che riguarda Palermo. Un uomo era stato allontanato dai luoghi frequentati dalla moglie dopo le denunce della donna per maltrattamenti e lesioni. Nonostante il provvedimento, un bagherese di 36 anni si è arrampicato in casa della consorte, ha forzato la finestra e ha fatto irruzione nell’abitazione sorprendendola nella camera da letto. La vittima è stata colpita con calci e pugni davanti ai figli minori e ha riportato un trauma cranico e varie ecchimosi. L’aggressore è stato rintracciato e portato in carcere.

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