Consentire in tempi brevi di svolgere anche in Sicilia il corso unico di formazione per operatore Oss, qualifica che al momento offre buone possibilità di inserimento lavorativo nel pubblico e nel privato.
È quanto chiede la Fials Sicilia in una nota a firma del segretario regionale Sandro Idonea e della vice Agata Consoli, indirizzata all’assessorato regionale alla Salute e al dipartimento.
Una richiesta supportata dal coordinatore provinciale Oss, Rino La Porta e dal coordinatore organizzativo Giuseppe D’Angelo, che fanno presente come in tutta Italia la situazione sia ben diversa.
“Siamo a conoscenza del fatto – scrive la Fials – che il relativo decreto è da tempo pronto e risulta quindi incomprensibile il ritardo nell’emanazione. Inoltre appare forse superfluo chiedere che vengano mantenuti, in parallelo, i corsi di riqualificazione Oss per consentire a chi ha già acquisito la qualifica di Osa, o una delle altre qualifiche individuate dal decreto assessoriale 377 del 12 marzo 2019, di potersi riqualificare in Oss, figura sicuramente più spendibile nel mercato del lavoro. La Fials resta in attesa di urgente risposta anche per sapere se esistano motivi ostativi per un provvedimento che è a costo zero per la Regione”.
Intanto stamane a Palermo si è tenuto un flash mob degli infemieri siciliani organizzato dal sindacato Nursind.
Decine di infermieri da tutta l’isola hanno partecipato all’evento per rivendicare il ruolo della categoria, dopo l’emergenza Covid19, all’interno del sistema sanitario.
L’iniziativa ha avuto l’obiettivo di sensibilizzare le istituzioni sulla necessità di potenziare gli organici, di premiare il lavoro svolto dagli operatori sanitari con riconoscimenti economici, di risolvere il problema del demansionamento e garantire le condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro.
La manifestazione ha inteso inoltre ribadire l’unità della categoria degli infermieri, invitando tutte le istituzioni e gli operatori della sanità a un confronto costruttivo per il bene dei lavoratori stessi e dei pazienti.
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