• Il deputato Savona querela Fava per diffamazione
  • Si attende la decisione del giudice per il rinvio a giudizio
  • L’inchiesta che ruota attorno a Savona

Il deputato Riccardo Savona, presidente della commissione Bilancio dell’Ars, ha querelato per diffamazione il parlamentare Claudio Fava, presidente dell’Antimafia siciliana. Savona contesta la nota stampa con la quale, il 27 febbraio, Fava definiva “un precedente grave”, “la scelta del governo Musumeci di non costituirsi parte civile nel processo a carico del deputato Savona, rinviato a giudizio per associazione a delinquere e truffa aggravata ai danni della Regione siciliana per i corsi di formazione”.

L’udienza rinviata

Nei confronti del deputato c’è una richiesta di rinvio a giudizio della Procura, il giudice nell’udienza del 25 febbraio ha rinviato la decisione a metà marzo. Savona non è stato ancora rinviato a giudizio ma si attende la decisione del giudice. Come detto, il deputato regionale ha ricevuto una un avviso di chiusura delle indagini con conseguente richiesta di rinvio a giudizio da parte del Pm. Il Gip deciderà nel corso della prossima udienza dopo il rinvio del 25 febbraio.

L’inchiesta su Savona

La procura ha chiesto il processo per il presidente della commissione Bilancio della Regione. Le accuse nei suoi confronti sono “associazione per delinquere” e “truffa aggravata in concorso per il conseguimento di erogazioni pubbliche” proprio per avere ottenuto i contributi dalla Regione. Savona è sotto inchiesta per progetti e corsi di formazione riconducibili ad alcune associazioni e società cooperative e per i quali complessivamente sono stati ottenuti poco meno di 900 mila euro dal 2012 al 2019. La procura (l’aggiunto Sergio Demontis e i sostituti Vincenzo Amico e Andre Zoppi) ha chiesto il rinvio a giudizio anche per la moglie del deputato, Maria Cristina Bertazzo, la figlia Simona, Sergio Piscitello, Giuseppe Castronovo, Michele Cimino e Nicola Ingrassia.