Era scampato alla morte il 4 novembre dello scorso anno nella tragedia di Casteldaccia (Pa), dove morirono nove persone per l’esondazione del fiume Milicia che allagò una villetta abusiva. Emanuele Rughoo detto Luca, 43 anni, con la figlia maggiore Manuela e una cuginetta erano andati a comprare i dolci.

Oggi è stato arrestato nell’operazione Octopus dei carabinieri con l’accusa di estorsione e le minacce con l’aggravante del metodo mafioso ai gestori del Cafè Verdone di Bagheria.

Erano passate due settimane dalla tragedia di Casteldaccia il 18 novembre 2018 le intercettazioni ambientali nel locale registravano Rughoo nel locale che intimidiva e minacciava i titolari: “siete fortunati ad essere nelle grazie di Gaspare…no che poi questa sera c’è il rischio che qualche madre deve piangere un figlio… io e ne sto andando, di quello che succede dopo io non voglio sapere niente e non sono responsabile di quello che fanno gli altri”.

La notte tra il 3 e il 4 novembre il buttafuori perse la moglie Monia Giordano, il figlio più piccolo Francesco Rughoo e la madre Nunzia Flamia. Lo scorso 28 aprile si era candidato consigliere comunale nella lista Uniamo Bagheria collegato all’attuale sindaco Filippo Maria Trapoli.

Nella consultazione aveva ottenuto 86 voti.

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