Visita a sorpresa questa mattina del presidente della Regione Siciliana Renato Schifani alla bambina del Burkina Faso ricoverata all’ospedale dei Bambini di Palermo, che ha rischiato di morire insieme alla mamma dopo aver bevuto dell’acqua di mare durante la traversata con altri migranti nel mare di Lampedusa.

La visita

Il presidente Schifani è stato accolto dal direttore sanitario dell’Arnas Civico Salvatore Requirez, dal direttore generale Roberto Colletti e dall’equipe medica che ha prestato le prime cure alla piccola migrante. Successivamente il presidente Schifani ha telefonato alla dottoressa Tumbarello che ha salvato la bambina non appena arrivata in condizioni molto critiche all’ospedale palermitano, complimentandosi per il suo operato.

Schifani: “Mi sembrava doveroso farlo”

“La visita, in forma strettamente privata – afferma Schifani raggiunto telefonicamente dall’Italpress -, mi sembrava doverosa sia per portare un segno di vicinanza alla mamma ed alla bambina ma anche per testimoniare come la nostra sanità ha ancora dimostrato di avere punte di eccellenza con grandi professionisti che lavorano con grande impegno e segno di abnegazione senza fermarsi un attimo. E di questo ovviamente ne sono veramente orgoglioso”. Prima di andar via il presidente Schifani si è soffermato anche con la mamma della piccola degente e ha fatto dono di un peluche alla bambina.

Migranti, altri due sbarchi a Lampedusa

Intanto continuano gli sbarchi in Sicilia. Altri 64 migranti, su due diverse imbarcazioni, sono stati soccorsi al largo di Lampedusa. Due donne – una incinta e una cardiopatica – sono state portate al Poliambulatorio. Salgono a 3, con 101 persone, gli approdi registratisi a partire dalla mezzanotte.

Sul primo barcone, soccorso questo pomeriggio, c’erano 30 egiziani, tunisini e marocchini. Nel gruppo, partito da Gabasi
in Tunisia, anche 8 donne e 5 minori. Sull’altra imbarcazione erano invece in 34, fra cui 6 donne. Hanno dichiarato di essere
partiti da Sfax, in Tunisia, e di essere originari di Guinea, Costa d’Avorio, Gambia, Camerun, Senegal e Ghana.