“L’anno scorso mi è stato chiesto dai leader di centrodestra di occuparmi della mia terra. Lo sto facendo. Senza effetti speciali, ma con concretezza, almeno spero. Tra poco la Regione tornerà ad assumere, tornerà a versare seicento milioni di euro in meno alle casse dello Stato come contributo al Servizio sanitario nazionale, liberando così risorse indispensabili per una crescita, che abbia come stella polare il lavoro; figlio di un efficace sistema produttivo, grazie a efficienti infrastrutture, sicurezza, semplificazione burocratica, velocità della spesa pubblica”, Lo dice il governatore siciliano Renato Schifani in un’intervista al quotidiano La Sicilia.
“Aprirò tutti i dossier – ha spiegato – che ho trovato sul tavolo, senza infingimenti o paure, per cancellare quelle regole compromissorie che hanno portato, ad esempio, a dovermi confrontare con qualche manager pubblico regionale del tutto lontano da ogni barlume di professionalità. E quando qualcuno mi accusa di aver creato il caos nel reclutamento dei nuovi manager della sanità dimostra di non essere disponibile, invece, ad accettare nuove e legittime regole di selezione, nel solco del rigoroso rispetto delle norme di legge”.
Schifani a Taormina
A parlare dalla convention di Taormina è il governatore Renato Schifani che guarda al futuro di Forza Italia e lo fa ripartendo dai giovani
“Accogliamo e acclamiamo Antonio Tajani, gli annunziamo il nostro voto totale e totalitario nei suoi confronti come Segretario Nazionale. È un partito che sta andando avanti nel solco dell’idea progettuale di Berlusconi, dei principi, dei valori e noi classe dirigente ce ne stiamo facendo carico, però l’entusiasmo di oggi ci incita a fare sempre di più Forza Italia in Sicilia sicuramente ha già fatto il boom dei tesseramenti, aspettiamo i dati ufficiali, ma sicuramente saremo nelle prime tre regioni più tesserate” ha continuato Schifani.
“È stata un’attività coltivata con grande entusiasmo, cioè non c’è stata difficoltà nell’individuare le ricerche di tesserati e la presenza anche qui, come a Paestum di tanti giovani, dà la conferma di una Forza Italia che si proietta verso il futuro, ha una sua continuità” ha concluso il Presidente della Regione Siciliana dal palco della kermesse di Forza Italia ‘#Etna23 – Il meeting del buongoverno’.
Caruso “Manifestazione straordinaria affollata”
“Una manifestazione straordinariamente affollata e partecipata, che ancora una volta mostra come Forza Italia sia in Sicilia un partito di governo ampiamente radicato nel territorio e nelle comunità” ha detto Marcello Caruso, coordinatore regionale di Forza Italia.
“Centinaia di amministratori, parlamentari nazionali e regionali, attivisti di tutte le età stanno insieme confrontandosi, scambiamo idee e proposte per il governo dell’Italia e dell’Europa. Dalle politiche per il rilancio delle imprese agli interventi infrastrutturali, dal ruolo attivo dei giovani nella politica e nelle istituzioni, alla Giustizia e al ruolo italiano in Europa e nel Mediterraneo, oggi tanti hanno contribuito a delineare il futuro del nostro paese e del nostro ruolo come forza di governo moderata e centrale nel panorama politico italiano”.
Grande prova
Per Caruso, si tratta di “una grande prova di partecipazione e democrazia che proseguirà domani e che vedrà negli interventi del Presidente Schifani e del Segretario Tajani il momento conclusivo che, non solo simbolicamente, legherà l’esperienza di buongoverno della Sicilia con le prospettive italiane ed europee”.
Ronzulli “investimenti al sud e tagliare le tasse
“Dobbiamo favorire gli investimenti nelle aziende al Sud, tagliando le tasse. Questo sì che è un ottimo uso degli aiuti di Stato. Naturalmente deve valere per più anni, non a scadenza, come ha fatto la sinistra. Dobbiamo dimostrare che al Sud c’è un’alternativa all’assistenzialismo e al reddito di cittadinanza. E dobbiamo utilizzare il Pnrr per gli investimenti e per realizzare infrastrutture” ha detto la presidente dei senatori di Forza Italia, Licia Ronzulli, intervenendo sempre ad “Etna23”.
“I nostri giovani devono poter restare nelle loro città, devono poter scegliere di restare accanto alle loro famiglie ed essere protagonisti della rinascita di questi territori in cui sono nati, trasformando le proprie competenze in qualcosa di più tangibile e reale. Loro, che sono il nostro futuro, hanno bisogno di una parola chiave: la speranza. E spetta al governo, spetta a noi, lavorare per garantire diritti, prospettive di vita per le nostre future generazioni”.
“Parlare di riduzione del divario tra Nord e Sud non è sufficiente. Bisogna far parlare i fatti, bisogna partire dalle scuole, dalle università, dalle opportunità di lavoro, dagli investimenti che possono generare posti di lavoro e prospettive di vita. Ancora oggi, 50 anni dopo, trovo inaccettabile – ha aggiunto – che i nostri ragazzi siano costretti ad andarsene. Significa che per 50 anni non abbiamo investito sul Sud, per 50 anni non siamo riusciti a cambiare il volto di questo Paese. L’Italia non può essere una nazione spaccata in due, ma deve essere unita da Nord a Sud e offrire le stesse possibilità per i giovani che nascono a Catania come per quelli che nascono a Milano” ha concluso.
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