Nessuna intesa su Francesco Scoma e Annalisa Tardino. Per il dopo Monti alla guida dell’Autorità portuale della Sicilia occidentale serve una figura di alto profilo e grande e comprovata esperienza che sia in continuità con Monti. Per questo il presidente della Regione, Renato Schifani negherà l’intesa su questi nomi, entrambi esponenti della Lega, qualora fossero formalmente indicati.

Lo stesso Schifani lo ha fatto capire chiaramente ieri a Noto durante la convention di Forza Italia ed oggi, dopo l’articolo di BlogSicilia che ribadisce le intenzioni del Ministero su uno dei due, fonti vicine a Palazzo d’Orleans confermano che su questo tema il governatore non ha intenzione di cedere.

L’intesa è vincolante

E sarebbe forzata anche l’interpretazione ministeriale secondo la quale l’Intesa non sarebbe vincolante. Al contrario gli approfondimenti normativi di palazzo d’Orleans e del Presidente Schifani confermerebbero l’esatto contrario: la nomina va effettuata d’intesa fra le parti e una intesa si fa in due. Senza un accordo, per dirla in soldoni, fra Schifani e Salvini, non si può procedere alla nomina.

I titoli e la sentenza del Consiglio di Stato

C’è poi la questione dei titoli posseduti.  Per le norme procedurali la persona scelta deve possedere una “comprovata qualificazione nei settori dell’economia dei trasporti e portuale”. Con una sentenza riguardante la nomina proprio di un presidente di Autorità Portuale, nello specifico quello di Cagliari, il Consiglio di Stato ha chiarito in maniera inequivocabile l’importanza di questo passaggio. Nel caso di Cagliari, il Consiglio ha confermato la validità della nomina di Massimo Deiana, ritenendo che il suo curriculum, arricchito da esperienze consulenziali specifiche nel settore portuale, fosse sufficiente a integrare i requisiti richiesti. La sentenza ha precisato che non bastano titoli teorici o accademici se non accompagnati da esperienze pratiche e concrete in materia di portualità, navigazione, concessioni demaniali e infrastrutture logistiche. Una linea interpretativa che privilegia il merito curriculare, la competenza tecnica e l’effettiva esperienza nel settore, mettendo in secondo piano le competenze meramente accademiche, le appartenenze politiche e i percorsi genericamente istituzionali.

Nessuno ha i titoli

Anche alla luce di questo, ma non soltanto, palazzo d’Orleans ritiene che nessuno degli indicati possieda i titoli e sia necessario puntare con forza su un tecnico anche senza tessera di partito in tasca. Serve una persona che abbia i titoli, che sia competente e che continui il lavoro di Monti.

“Ci batteremo perché dopo Pasqualino Monti all’Autorità portuale di Palermo venga la persona migliore sotto il profilo tecnico, che non sia un raccomandato politico. Non ne abbiamo bisogno” ha detto Schifani senza mezzi termini mandando un avviso agli alleati e anche al Ministro Salvini.

L’eredità di Monti da non disperdere

Proprio su questa linea si è espresso anche lo stesso Pasqualino Monti, nel suo intervento di commiato dall’Autorità Portuale. Monti ha auspicato una scelta basata sulla continuità e sulle competenze, affinché non si disperda il lavoro fatto e si continui sulla rotta dello sviluppo sostenibile e della valorizzazione del sistema portuale siciliano. La sua gestione ha portato al completamento di opere attese da decenni, come il molo trapezoidale, alla riqualificazione urbana delle aree portuali, al rilancio del traffico crocieristico e merci, alla digitalizzazione dei servizi e al potenziamento della connessione intermodale tra porto, ferrovia e rete stradale. Il prossimo presidente dovrà affrontare sfide complesse: il completamento delle opere in corso, il rafforzamento della posizione del porto di Palermo nel Mediterraneo, l’adeguamento alle normative ambientali europee, l’attrazione di nuovi investimenti pubblici e privati, e la gestione di una macchina amministrativa sempre più sofisticata e finalmente l’abbattimento delle barriere che separano palermo dal suo porto e dal suo mare.

“Sui porti stiamo lavorando bene. Il porto di Palermo ha triplicato il flusso turistico croceristico dei passeggeri. Pasqualino Monti che purtroppo a luglio non può essere più rinnovato ha cambiato la città. Monti è un tecnico, non ha tessera di partito. Ha restituito alla città di Palermo il mare, cosa che non avevamo ed è stato fatto lavorando bene con fondi nazionali, senza arrecare danni al traffico della città” ha riconosciuto il governatore.

“Palermo oggi è rinata, ha un nuovo porto che risponde all’esigenza di accogliere il nuovo turismo di qualità” insomma bisogna completare,l’opera secondo il Presidente della regione Renato Schifani.