Dalla mezzanotte di oggi Riscossione Sicilia di fatto non esiste più. Dopo un lungo iter è stato concretizzata l’incorporazione dell’ente regionale nell’Agenzia delle entrate.

La nota ufficiale

Agenzia delle entrate-Riscossione estende la propria attività nella Regione Siciliana diventando così l’ente pubblico di riscossione per l’intero territorio nazionale. Il decreto sostegni-bis (Dl n. 73/2021) ha infatti disposto lo scioglimento di Riscossione Sicilia Spa e il relativo passaggio delle funzioni all’ente nazionale. I cittadini siciliani avranno fin da subito a disposizione il sito istituzionale agenziaentrateriscossione.gov.it per utilizzare i servizi online e svolgere in autonomia le principali operazioni.

Le novità per gli utenti

Tra le principali novità c’è la modalità di prenotazione appuntamenti agli sportelli siciliani che, a partire da oggi dovrà essere effettuata sul sito di Agenzia delle entrate-Riscossione in pochi e semplici passaggi. Il decreto sostegni-bis dispone lo scioglimento della società Riscossione Sicilia Spa, che sarà cancellata d’ufficio dal registro delle imprese ed estinta senza che sia esperita alcuna procedura di liquidazione. Secondo quanto previsto dalla legge, l’esercizio delle funzioni dell’attività di riscossione nella Regione Siciliana è affidato all’Agenzia delle Entrate che lo svolge tramite l’Agenzia delle entrate-Riscossione. Quest’ultima subentra, a titolo universale, nei rapporti giuridici attivi e passivi, anche processuali, di Riscossione Sicilia Spa e acquisisce alle proprie dipendenze, senza soluzione di continuità, il personale in servizio. La riorganizzazione, che riguarda 669 dipendenti e 9 sportelli dislocati sul territorio dell’isola, vede la costituzione della nuova direzione regionale Sicilia.

Ma è scontro al fulmicotone

Ma i comuni non ci stanno a subire il danno che deriva da queste scelte. “La fallimentare e prolungata gestione dell’ente regionale Riscossione Sicilia ha già messo in ginocchio tutti i comuni siciliani. Adesso la situazione non potrà che migliorare” dice Leoluca Orlando, presidente di ANCI Sicilia.

Lo scontro non è sullo scioglimento di Riscossione, auspicato da tempo, ma sulla lunga gestione delle tasse da parte di questo ente carrozzone che secondo Anci non sarebbe neanche dovuto nascere.

“Abbiamo chiesto anche con denunce formali che siano accertate le responsabilità di Riscossione Sicilia – continua Orlando – e chiediamo che siano risarciti tutti i Comuni siciliani che si sono trovati a dover accantonare in danno di servizi essenziali risorse per il cd Fondo crediti di dubbia esigibilità”.

In buona sostanza i Comuni provano a scaricare parte delle loro difficoltà contabili e di bilancio proprio su Riscossione Sicilia lasciando intendere che i crediti non esigibili sono tali per colpa del gestore degli incassi

Ma Orlando va oltre a parla di ‘pizzo’: “Esprimiamo fiducia nella Agenzia delle Entrate e al suo Direttore che siamo certi libererà i comuni dal “ pizzo “ che sono stati costretti a subire per la scellerata gestione dell’ente regionale Riscossione Sicilia”.