E’ scontro sulle privatizzazioni dopo le dichiarazioni del governatore siciliano in merito all’aeroporto di Palermo. “Capisco che nella nostra Isola ci siano logiche profondamente radicate, ma il mondo delle gestioni aeroportuali in Italia ha subito una profonda trasformazione negli ultimi anni. Anche per la Sicilia è giunto il momento di cambiare. Come è avvenuto in tutto il Paese, con le privatizzazioni si sono ottenuti risultati concreti ed evidenti che sono sotto gli occhi di tutti: non contano soltanto gli utili, ma anche efficienza e servizi per i cittadini. Il nostro obiettivo adesso è quello di lavorare concretamente per adeguare le nostre strutture al mercato e crescere sempre di più, senza impantanarci nella sterile difesa di posizioni acquisite”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana due giorni fa, replicando alle dichiarazioni di Giovanni Scalia, amministratore delegato di Gesap, la società di gestione dell’aeroporto “Falcone Borsellino” di Palermo che aveva sostenuto: “Con noi battuti record su record”.

“Schifani smantella tutti i servizi essenziali della Regione”

“Schifani completa l’opera del suo predecessore nello smantellare tutti i servizi essenziali della Regione, dagli aeroporti alla sanità, dai rifiuti al trasporto pubblico. Privatizzare tutto è la classica logica dei partiti di destra, nel far gestire tutto ai privati per dare posti di lavoro agli amici degli amici. Lo impediremo”. A dichiararlo è la deputata regionale del Movimento 5 Stelle Stefania Campo a proposito della politica di privatizzazioni annunciata dal presidente della Regione Schifani.

“Musumeci ha peggiorato le condizioni della Sicilia, Schifani non risolve i problemi”

La deputata prosegue nella sua analisi che parte dal passato: “Il predecessore di Schifani, ovvero Musumeci ha peggiorato le condizioni della Sicilia – spiega Campo – a partire dalla gestione degli aeroporti, dove non ha mai considerato la rete aeroportuale, alla sanità dove le liste d’attesa restano infinite, dove paghiamo ancora la fallimentare gestione Covid. Stessa cosa dicasi per il trasporto pubblico, lo scandalo AST e il definitivo affossamento della partecipata regionale. Musumeci non riesce a mettere in atto la riforma per la gestione rifiuti e i piani per la costruzione degli impianti e Schifani, risolve il problema nel modo più semplice, cioè lasciando nelle mani dei soliti noti le politiche affaristiche dei rifiuti con due inceneritori che ovviamente gestiranno i privati in project financing, stessa sorte annunciata per il servizio sanitario”.

“Vuole cedere tutto ai privati condannando la Sicilia”

E ancora: “Morale, il precedente governatore non ha dato una inversione di marcia agli atavici problemi, anzi con lui si sono acuiti. L’attuale presidente invece, anziché risolvere, cede tutto ai privati. Così facendo Schifani condanna la Sicilia ad altri anni di ricatto occupazionale e alla logica dell’impiego per vicinanza politica, tipico dei partiti di destra a Roma come a Palermo”.

“Pronti a contrastare le intenzioni di Schifani”

Conclude Campo: “Non ci aspettavamo che facesse meglio del suo predecessore ma ci sentiamo addirittura commissariati da una persona che non vuole assumersi le responsabilità, svendendo tutti i beni della Sicilia in modo da lavarsene completamente le mani. Noi siamo pronti a contrastare queste intenzioni in parlamento”.

Il coro di “no” sulla privatizzazione dell’aeroporto di Palermo

L’ipotesi privatizzazione dell’aeroporto di Palermo, così come degli altri scali siciliani, suscita un inevitabile vespaio di polemiche. In discussione l’ipotesi che la società di gestione dello scalo, la Gesap, venga acquisita dai privati. E così, dopo le “pizzicate” a distanza tra il presidente della Regione Renato Schifani e i vertici Gesap, il dibattito si allarga. Politica e sindacati si azzuffano, ma l’impressione è che sia più preponderante il “no” alla privatizzazione.

I privati abbassano i costi?

Di “proposta inaccettabile” parla Rifondazione comunista di Palermo. “È evidente – sostengono il segretario di federazione e il segretario cittadino Frank Ferlisi e Ramon La Torre – che gli attuali successi dello scalo di Punta Raisi si devono esclusivamente alla gestione pubblica. Ha rilanciato l’aeroporto di Palermo, portandolo alle vette degli scali italiani. I bilanci positivi da diversi anni di Gesap ed i programmi di ampliamento dell’importante infrastruttura lo dimostrano ampiamente”. Il sindaco di Palermo Roberto Lagalla aveva sostenuto che una acquisizione del privato abbasserebbe i costi. Ma secondo Rifondazione “è una grossa bugia”. “Lagalla sa bene – replica il partito della falce e martello – che un gestore privato volendo e dovendo fare profitti, innalzerebbe i prezzi di tutti i servizi aeroportuali. Da quelli delle compagnie aeree a quelli dei passeggeri”.

Cgil: “Serve confronto pubblico”

“Esprimiamo preoccupazione – dichiarano i segretari Mario Ridulfo e Francesco Piastra per la Cgil Palermo e il segretario Gaetano Bonavia per la Filt Cgil Palermo – per il rischio che si avvii un processo di privatizzazione di un’azienda che funziona e che ha prodotto buoni risultati. Oltretutto senza un confronto con i lavoratori e con lo scopo di fare solo cassa. Chiediamo all’amministrazione comunale di avviare una discussione pubblica sul tema delle aziende partecipate del Comune, come chiesto nell’incontro di alcune settimane delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil con il sindaco Lagalla”.

Figuccia: “Privatizzazione consolidata scelta”

Di parere opposto invece Vincenzo Figuccia, deputato di Lega-Prima l’Italia all’Assemblea regionale siciliana. “La privatizzazione degli aeroporti – sostiene – è comunque una consolidata scelta che ha garantito in tutta Italia il mantenimento, se non l’aumento, dei posti di lavoro. Per non parlare anche della competitività degli scali finalizzata ad incrementare le rotte aeree. Il tutto a beneficio dei cittadini. Per cui, al di là della quotazione in borsa degli scali siciliani, il percorso tracciato dal presidente Schifani, condiviso dal sindaco di Palermo, è da prendere in seria considerazione in quanto scelta strategica e condivisa”.