Un incendio ha danneggiato uno scooter in via Benvenuto Cellini nel quartiere Cep di Palermo. A richiedere l’intervento dei vigili del fuoco sono stati gli agenti di polizia arrivati per primi in strada. Da prime indiscrezioni pare che lo scooter appartenga ad un parente di Rosolino Celesia il giovane ucciso nella discoteca Notr3 in via Pasquale Calvi a Palermo. Nei giorni scorsi i due fratelli indagati per l’omicidio sono stati minacciati in modo pesante sui profili social.

Sui social scatta linciaggio ai fratelli arrestati

Scatta la rabbia sui social da parte degli amici della vittima dell’omicidio davanti alla discoteca Notr3 di Palermo. Sarebbero stati individuati i due fratelli accusati della morte a colpi di pistola di Lino Celesia, nonostante i nomi non siano mai stati fatti dai media e dagli inquirenti. Ad essere lanciati attraverso tik tok degli espliciti messaggi anche di minacce.

Gli screen con le foto

Evidentemente i nomi dei due indagati sono ben noti. Tanto che sono comparsi sui social anche le foto dei due accusati dell’omicidio, un 17enne e il fratello maggiore. Le loro foto divulgate sulla piattaforma tik tok e accompagnate da improperi i ogni tipo. Si va dagli insulti di chi li definisce “senza dignità” o “senza onore”,per passare alle accuse: “Avete distrutto una famiglia”. E poi non mancano nemmeno le esplicite minacce. Tra chi addirittura fa le “condoglianze anticipate” ai due fratelli, come dire che una volta fuori dal carcere si possono considerare già morti.

Le indagini

L’omicidio di Lino Celesia a Palermo celerebbe ben altre motivazioni rispetto alla banale lite finita nel sangue. Ne è convinta la Procura che sta scavando a fondo per provare a ricostruire il contesto in cui è maturata la tragedia. Non regge secondo gli inquirenti il racconto dei due fratelli. L’impressione, tutta però da confermare, è che ci possano essere interessi collegati alla criminalità. Magari il controllo del territorio per gli affari dello spaccio di droga. O magari anche altri interessi ancora. La cosa certa è che già i due fratelli accusati dell’omicidio e Celesia avevano avuto un primo scontro all’incirca un mese fa. Botte da orbi con i due fratelli ad avere avuto a quanto pare la peggio.

Le bande

Si parla di due fazioni contrapposte: una appartenente al Cep di cui faceva parte Celesia e l’altra invece al Borgo Vecchio. Difficile pensare che un mese dopo ci potesse essere un regolamento dei conti per una banale lite. Ecco perché gli inquirenti sono convinti che ci fosse di più. Intanto un filmato con tanto di audio inchioda il minorenne per l’omicidio di Lino Celesia, avvenuto a Palermo 7 giorni fa in via Calvi. Pare che non ci siano più dubbi attorno a chi materialmente avrebbe premuto il grilletto quella maledetta notte, uccidendo il 22enne ex calciatore. La conferma arriverebbe dai video con audio nelle mani della squadra mobile della questura di Palermo. Da una parte si sentirebbe proprio la vittima, pochi istanti prima di morire, dire “Che fa?”, pronunciando il nome del minorenne. Lo stesso assassino 17enne ha confermato anche tutto in fase di interrogatorio di garanzia, cosa che lo ha portato alla convalida del fermo.