L’omicidio di Lino Celesia a Palermo celerebbe ben altre motivazioni rispetto alla banale lite finita nel sangue. Ne è convinta la Procura che sta scavando a fondo per provare a ricostruire il contesto in cui è maturata la tragedia. Non regge secondo gli inquirenti il racconto dei due fratelli finiti in carcere per l’omicidio di Celesia. L’impressione, tutta però da confermare, è che ci possano essere interessi collegati alla criminalità. Magari il controllo del territorio per gli affari dello spaccio di droga. O magari anche altri interessi ancora.
Le certezze
La cosa certa è che già i due fratelli accusati dell’omicidio e Celesia avevano avuto un primo scontro all’incirca un mese fa. Botte da orbi con i due fratelli ad avere avuto a quanto pare la peggio. Si parla di due fazioni contrapposte: una appartenente al Cep di cui faceva parte Celesia e l’altra invece al Borgo Vecchio. Difficile pensare che un mese dopo ci potesse essere un regolamento dei conti per una banale lite. Ecco perché gli inquirenti sono convinti che ci fosse di più.
Le immagini con l’audio che inchiodano il minorenne
Intanto un filmato con tanto di audio inchioda il minorenne per l’omicidio di Lino Celesia, avvenuto a Palermo 6 giorni fa davanti alla discoteca Notr3 di via Calvi. Pare che non ci siano più dubbi attorno a chi materialmente avrebbe premuto il grilletto quella maledetta notte, uccidendo il 22enne ex calciatore. La conferma arriverebbe dai video con audio nelle mani della squadra mobile della questura di Palermo. Da una parte si sentirebbe proprio la vittima, pochi istanti prima di morire, dire “Che fa?”, pronunciando il nome del minorenne. Lo stesso assassino 17enne ha confermato anche tutto in fase di interrogatorio di garanzia, cosa che lo ha portato alla convalida del fermo.
La tesi che non convince
Il fratello maggiore ha raccontato quanto successo al pm e al giudice e cosa è successo quella notte. Tesi che però non convince del tutto soprattutto sui motivi dell’uccisione. “Avevano avuto già una lite dieci giorni prima alla Vucciria – ha detto l’avvocato –. Celesia avrebbe colpito con una bottiglia il giovane di 23 anni. Non si conoscevano. Celesia avrebbe iniziato ad aggredire i due fratelli nel mercato storico di Palermo. Era stata la mamma dei due fratelli a medicare la ferita alla testa. I due fratelli non si sarebbero confidati con la donna”. Il più piccolo, intimorito da quanto visto, secondo quanto hanno raccontato, sarebbe andato a comprare una pistola nel mercato Ballarò da uno zingaro.
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