- Scorie nucleari, seminario sul deposito unico nazionale
- Ieri la sessione territoriale dedicata alla Sicilia
- Ha partecipato anche Legambiente Sicilia
- L’associazione ambientalista ha chiesto che nell’ordine di idoneità vengano inseriti i criteri dell’insularità e della zona a rischio sismico 2
Si torna a parlare di scorie nucleari. Nell’ambito del seminario nazionale sul deposito unico nazionale, si è svolta ieri la sessione territoriale dedicata alla Regione Siciliana. Ha partecipato anche Legambiente Sicilia, con Anita Astuto, responsabile Energia e clima, per ribadire le osservazioni depositate nella prima fase di consultazione.
“Un ottimo esempio di consultazione pubblica”
“In questa ulteriore delicata fase di approfondimento – dichiara Astuto -, nonostante l’importante tema, i soggetti iscritti a parlare sono stati solo tre, la Regione Siciliana , con l’intervento dell’assessore Cordaro, un cittadino e Legambiente Sicilia. Ci saremmo aspettati un maggiore coinvolgimento da parte dei soggetti territoriali interessati ma anche delle altre associazioni ambientaliste, speriamo lo facciano in un prossimo incontro. Questo è un ottimo esempio di consultazione pubblica che ci auguriamo venga attuato per tutte le opere strategiche che dovranno essere realizzate in Italia e in Sicilia in particolare”.
Insularità e zona a rischio sismico 2
“L’incontro – dichiara Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia – è servito per ribadire la nostra posizione favorevole all’individuazione di un sito in Italia che custodisca finalmente in sicurezza i rifiuti nucleari a bassa e media intensità che esistono sul territorio nazionale e che si producono ogni giorno. Non condividiamo la scelta di Sogin di stoccarvi anche i rifiuti ad alta intensità derivanti dalla stagione, per fortuna breve e ormai chiusa, dell’energia nucleare in Italia. In particolare sulla situazione regionale abbiamo chiesto che vengano inseriti i criteri dell’insularità e della zona a rischio sismico 2 nell’ordine di idoneità, oltre a ribadire tutte le osservazioni poste sui quattro siti potenzialmente idonei, Tp-9 Calatafimi Segesta, Tp-11 Fulgatore, Pa-15 Petralia Sottana, CL-18 Butera”.
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