Dal 26 aprile asili nido, scuole materne, scuole elementari e scuole medie in presenza al 100 per cento fino alla fine dell’anno scolastico. Lo specifica una circolare firmata dall’assessore regionale all’Istruzione e formazione professionale, Roberto Lagalla, in materia di apertura degli istituti scolastici di ogni ordine e grado nella Regione Siciliana.

Un provvedimento che preoccupa i sindacati

“Esprimiamo forti preoccupazioni sulla possibilità di ritornare alla didattica in presenza oltre il 50% nelle scuole superiori per le aree in zona arancione. Un’esigenza condivisa anche dai rappresentanti degli studenti e da altri componenti del tavolo tecnico”. Lo dicono in una nota congiunta i segretari regionali della Flc Cgil, Adriano Rizza, Cisl Scuola, Francesca Bellia, Uil Scuola, Claudio Parasporo, Snals-Confsal, Michele Romeo e Fgu Gilda Unams, Loredana Lo Re, a margine della task force regionale che si è tenuta ieri.

Ritorno a scuola in base al colore

Per le scuole superiori l’attività in presenza varia in base alla classificazione del rischio sul territorio. Nelle zone “gialle” o “arancioni” è prevista l’attività in presenza per almeno il 70 per cento della popolazione scolastica, fino a un massimo del 100 per cento. Per la Sicilia fino al 30 aprile, a prescindere dalle zone di rischio “arancione” o “giallo”, gli istituti superiori possono adottare percentuali di presenza più basse rispetto alla percentuale compresa fra il 70 e il 100 per cento, ma senza scendere al di sotto del 50 per cento. “Ritornare all’attività didattica in presenza anche nella secondaria di secondo grado – aggiungono le sigle sindacali – è un’esigenza fortemente avvertita in primo luogo dagli studenti, ma permangono a oggi notevoli criticità legate al sistema dei trasporti. Nonostante le rassicurazioni fornite dalle istituzioni preposte, riteniamo che difficilmente queste riescano a risolvere in pochi giorni un problema che non si è riusciti a risolvere per mesi”.

Tracciamento e dispositivi di protezione

Dal 3 maggio le lezioni in presenza potranno raggiungere la percentuale di presenza 70-100 per cento come previsto a livello nazionale. Queste percentuali dovranno tenere conto anche degli alunni portatori di disabilità o bisogni educativi speciali (Bes). “Consideriamo importante la riapertura dei tavoli prefettizi – continuano – alla presenza degli studenti e dei dirigenti, nonché delle parti sociali, per monitorare e nello stesso poter intervenire tempestivamente sulle difficoltà che le scuole man mano evidenzieranno”. I sindacati chiedono il tracciamento sugli studenti e la fornitura di dispositivi adeguati. “Interventi che devono riguardare sia le classi che tornano in presenza, sia quelle dei gradi di scuola per i quali le attività in presenza sono state normalmente erogate per tutto l’anno scolastico. E ancora è indispensabile aggiornare i protocolli di sicurezza, che sono fermi all’estate del 2020, e dotare le scuole di mezzi di purificazione dell’aria”.