Di lavoro si continua a morire. I dati diffusi dall’Inail a gennaio del 2018, testimoniano che nel 2017 le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale sono state 1.029, 11 in più del 2016.
Solo in Sicilia nello scorso anno sono stati denunciati 5 casi di morti bianche; pochi giorni fa un operaio di 69 anni, Emanuele Di Paola, è deceduto a Palermo, cadendo dal tetto della palazzina in cui stava lavorando.
Oggi in occasione della Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, indetta dall’Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro delle Nazioni Unite), il segretario generale della Filca Cisl Palermo Trapani, Paolo D’Anca, ha inviato una lettera aperta destinata a tutte le istituzioni locali, presentando proposte concrete per prevenire le morti bianche. “Si istituisca subito – si legge nella nota della Filca Cisl Palermo Trapani – un osservatorio per mettere a disposizione di tutti i soggetti attivi sul territorio le anomalie che già emergono attraverso le dichiarazioni preliminari e le denunce nei nostri entri bilaterali. Spesso è così facile, se si vuole, individuare quelle difformità che nascondono lavoro nero, quindi insicuro”.
Per il sindacato degli edili della Cisl di Palermo e Trapani, “gli organi ispettivi, gli organi di polizia, gli ispettorati del lavoro, gli Spresal di tutto il territorio, devono essere impegnati in una verifica capillare dell’applicazione delle misure di sicurezza adottate nei cantieri e nelle imprese”. “Le aziende che mettono a rischio la vita dei propri dipendenti – prosegue la lettera inviata da Paolo D’Anca – devono essere espulse dal mercato del lavoro, non devono più poter fare impresa, perché l’attività di impresa deve essere strumento di crescita e sviluppo sociale non sterile accumulo di profitto, anche a spese della vita umana”.
Commenta con Facebook