I finanzieri hanno sequestrato a Palermo una sala da ballo abusiva e denunciato il responsabile. L’intervento è stato eseguito dai finanzieri del 2 nucleo operativo metropolitano del gruppo di Palermo, che hanno sottoposto a controllo un locale, nel quartiere Zen di Palermo, che proponeva serate danzanti con cena inclusa nel prezzo.

Al momento dell’accesso i militari hanno identificato nella sala eventi, 11 persone intente a lavorare e per i quali il titolare non è stato in grado di esibire i contratti di lavoro, né l’autorizzazione allo svolgimento dell’attività commerciale (Scia) e documentazione afferente la sicurezza sul luogo di lavoro. Le Fiamme Gialle dall’inizio dell’anno hanno individuato 49 lavoratori in nero.

Estetista abusiva nel Siracusano, sequestrato locale

Pochi giorni fa, i finanzieri della Tenenza di Lentini delle Fiamme gialle hanno scoperto a Francofonte un’estetista che esercitava abusivamente la professione. L’attività illecita sarebbe stata svolta in un locale ricavato all’interno di un’abitazione privata. Nel corso della perquisizione, i militari hanno scoperto una stanza dotata di tutti gli arnesi e le attrezzature di lavoro, tra cui un lettino, macchina scaldacera, macchina per pulizia viso, lampada illuminazione trattamento estetico, smerigliatrice per unghie, vari smalti, rossetti e matite.

L’improvvisata “estetista” è stata segnalata all’Assessorato regionale delle Attività produttive per la sanzione amministrativa, inoltre sono state già sequestrate tutte le strumentazioni ed i prodotti cosmetici necessari per l’attività illecita.

“Sono in corso accertamenti volti a ricostruire la posizione fiscale del soggetto sanzionato. L’attività della Guardia di Finanza – spiegano dal comando provinciale della Guardia di finanza di Siracusa, al comando del colonello Lucio Vaccaro – si pone a contrasto del sommerso d’azienda, che pregiudica gli equilibri economici e finanziari del Paese, essendo orientato alla riduzione illegale dei costi di “struttura” (fiscali, organizzativi e del lavoro) per massimizzare i profitti ed ottenere vantaggi competitivi impropri, a discapito dell’economia legale”.

Quanto scoperto dalla Finanza è la punta di un iceberg gigantesco, presente in ogni angolo della Sicilia in cui, oltre alle estetiste, ci sono i parrucchieri e le parrucchiere che lavorano in nero, trasformando se stessi in sale itineranti con servizio a domicilio. Naturalmente, il lavoro non viene mai fatturato, creando una evasione fiscale di un certo spessore, a danno di chi, invece, ha dei locali, con tanto di licenza, non come l’estetista di Francofonte, personale assunto, a cui versa i contributi.

Articoli correlati