La capitaneria di porto ha sequestrato altri trenta chili di novellame di sarda a Termini Imerese (Pa). Il prodotto ittico vietato, nascosto in strada del centro cittadino, è stato rinvenuto dai militari in servizio a Termini e Cefalù
Il pesce giudicato idoneo al consumo alimentare umano a seguito dei controlli dei veterinari dell’Asp è stato devoluto in beneficenza all’ Istituto caritatevole delle Suore Cappuccine “Casa S. Anna”.
Nei giorni scorsi, sempre a Termini Imerese, erano stati sequestrati circa 100 chili di “neonata”. La pesca del novellame crea un grave danno alle risorse ittiche del mare. Le multe contro chi pratica questa razzia sono molto salate.
Un uomo è stato bloccato dagli uomini della capitaneria di Porto di Palermo con 100 chili di novellame nel territorio di Termini Imerese. I militari della guardia costiera lo hanno sorpreso mentre stava caricando diversi secchi pieni di “neonata” in auto.
I controlli
I controlli erano scattati tra Campofelice di Roccella e Termini, comuni dove spesso avvengono sbarchi di pesce pescato illegalmente. E in effetti le verifiche hanno portato al sequestro di sei secchi con dentro il novellame di sarda. “Questa pesca è tra le più pericolose e va contrastata in ogni modo – dicono i militari – perché mette a rischio la catena ittica e la sostenibilità ambientale”.
Le sanzioni
All’uomo è stata elevata una sanzione amministrativa di 4.000 euro con conseguente sequestro del prodotto ittico. Il pesce sequestrato, dopo il controllo dei veterinari dell’Asp di Termini Imerese è stato giudicato idoneo al consumo alimentare umano, è stato devoluto in beneficenza ad un locale istituto caritatevole.
Cosa si rischia
“Per la pesca di esemplari sottomisura – aggiungono i militari – in proporzione al quantitativo illecitamente pescato/trasportato, la pertinente sanzione amministrativa può arrivare fino ad un massimo di 75.000 euro oltre che alla confisca degli attrezzi utilizzati”.
Altre operazioni nei giorni scorsi
Nei giorni scorsi sempre la capitaneria di porto ha sequestrato 1.800 chili di pesce nel corso dell’operazione “Phoenix” nella Sicilia Occidentale. I controlli hanno impegnato i militari delle Capitanerie di porto di Palermo, Trapani, Mazara del Vallo, Porto Empedocle e Gela. Nel corso di 500 controlli effettuati, sono stati riscontrati 45 illeciti amministrativi e 7 illeciti penali, con sanzioni elevate per circa 50.000 euro. 28 i sequestri eseguiti. Gran parte del pescato, ritenuto idoneo al consumo umano, è stato devoluto in beneficienza ad istituti caritatevoli. Molti dei sequestri sono stati eseguiti contra la pesca del novellame come sardine, alacce ed alici. Pesci di piccolissima taglia, catturati solo attraverso utilizzo di attrezzi da pesca non legali con maglie finissime inferiore a quella consentita. La pesca del novellame crea danni enormi in mare e alterare l’equilibrio di una risorsa naturale.
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