“In vent’anni di attività non ho mai subito un controllo del genere e dimostrerò che nel mio locale tutto è in regola», lo dice Francesco Naselli, titolare della discoteca “Il Moro” che è finita sotto sequestro.
È lui stesso a raccontare al Giornale di Sicilia che i carabinieri si sono presentati nel suo locale domenica scorsa, proprio mentre si stava svolgendo uno degli eventi storici del locale dell’Arenella,
“La domenica italiana”: «Durante il controllo – spiega Naselli – hanno contato i presenti ad uno ad uno, comprese però le circa 390 persone che erano in quel momento al ristorante e che dunque non avevano nulla a che vedere con la discoteca.
È un elemento che possiamo dimostrare e che spero ci consentirà di riaprire al più presto, magari già questo fine settimana”.
L’imprenditore tiene anche a precisare un altro dato che diverge rispetto a quello fornito dai militari: “I miei dipendenti sono in tutto 31 e non 12, questo vuole dire che domenica non sono stati identificati correttamente. Quattro – ammette – erano effettivamente in nero, ma la proporzione è ben diversa”.
A Naselli riesce difficile stimare i danni: “Sicuramente diverse migliaia di euro – afferma – al momento ho dovuto disdire numerosi eventi, compleanni ed altre feste che erano in programma nei prossimi giorni”.
Sui social in molti si sono scatenati contro il locale, una reazione che stupisce un po’, visto che la discoteca è tra le più frequentate della città: “Noi siamo molto rigorosi nei controlli all’ingresso – spiega Naselli – non facciamo entrare chi può creare disordine e siamo molto rigidi con coloro che pretendono di accedere alla discoteca senza pagare. Mi ha fatto male leggere certi commenti e credo che provengano proprio da queste persone. Siccome in diversi casi si è superato il limite nei commenti, augurandoci per esempio di morire, ho già dato mandato ai miei legali per procedere contro questi utenti della rete”.
Naselli è difeso dagli avvocati Nino Caleca e Miriam Lo Bello che si sono già attivati per impugnare il provvedimento di sequestro. “Non sussistono le esigenze cautelari”, spiegano i penalisti. Se passeranno le loro tesi è molto probabile che “Il Moro” possa riaprire in tempi brevissimi.
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