“Aggredire i patrimoni dei mafiosi è uno degli obiettivi della lotta alla mafia. Forse il più importante. I mafiosi non hanno paura degli arresti, ma di avere sequestrati i e confiscati i beni. Del resto le loro attività illecite sono tese a fare soldi e arricchirsi. Più soldi, più potere. La nostra azione deve essere più improntata all’aggressione dei tesori di cosa nostra. Solo così riusciremo a dare sostanza alle parole di Giovanni Falcone. ‘La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine’”. Il questore di Palermo Leopoldo Laricchia commenta il lavoro dello Sco e della squadra mobile di Palermo con il quale è stato possibile sequestrate beni per 2 milioni di euro agli esponenti del mandamento di Passo di Rigano con al vertice la famiglia Inzerillo.

Si è partiti dall’ordinanza di arresti e si è arrivati a mettere le mani sui beni del mandamento. “Con questo provvedimento di sequestro si è chiuso un primo cerchio nel mandamento di Passo di Rigano. Si è dato un colpo all’economia di una delle famiglie di Palermo che ha legami con gli Stati Uniti – aggiunge il questore Laricchia – Certo il lavoro prosegue anche in quella zona. Oggi è stato sequestrata un’azienda nel cuore del quartiere che era diventata ritrovo per i summit dove si decidevano gli affari mafiosi e i crimini mafiosi”.

Il provvedimento

L’ufficio misure di prevenzione patrimoniali della divisione anticrimine della questura di Palermo ha dato esecuzione ai provvedimenti di sequestro per 2 milioni di euro emessi dalla sezione misure di prevenzione nei confronti di Tommaso Inzerillo, 72 anni, Francesco Inzerillo, 65 anni, Giuseppe Spatola, 46 anni, Benedetto Militello, 34 anni, Antonino Lo Presti, 35 anni, Antonino Fanara, 36 anni, Alessandro Mannino, 61 anni, tutti accusati di appartenere all’associazione mafiosa.

Sequestrate 7 imprese, un immobile, 9 autovetture

È stato disposto il sequestro 7 imprese, un immobile, 9 autovetture, 17 rapporti finanziari, una quota pari al 50% del capitale di società a responsabilità limitata, nonché l’applicazione dell’amministrazione giudiziaria nei confronti di un’impresa attiva nel settore del commercio alimentare.

Indagini in collaborazione con l’Fbi di New York

I provvedimenti prendono spunto dalle indagini del servizio centrale operativo (Sco) in collaborazione con l’Fbi di New York, nel corso dell’operazione “New Connection”, che ha portato ad un’ordinanza con i quali sono stati eseguiti arresti in carcere e domiciliari ad alcuni indagati per associazione mafiosa, estorsione aggravata, trasferimento fraudolento di valori aggravato, concorrenza sleale aggravata dal metodo mafioso ed altro.

Le indagini hanno ricostruito i ruoli e le responsabilità dei proposti nell’ambito del mandamento mafioso di Passo di Rigano – Boccadifalco, nel quale sono inserite, storicamente, le famiglie mafiose di Passo di Rigano, Uditore, Boccadifalco e Torretta. Al vertice del mandamento ci sarebbero i componenti della famiglia Inzerillo che possono contate con rapporti privilegiati con la famiglia americana.

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