La Regione finanzia due milioni per realizzare i piani d’ambito delle Ati, le assemblee territoriali idriche, gli organismi composti dai Comuni e responsabili del servizio idrico. Senza questi piani la gestione non può andare a regime, non possono essere effettuati gli investimenti per migliorare la rete e dal 1 gennaio 2021 la Sicilia non potrà più neanche attingere ai fondi per il periodo 2021-2027. Da qui la necessità di un intervento urgente per anticipare le somme necessarie.
La giunta regionale, presieduta da Nello Musumeci, ha approvato la proposta dell’assessore regionale all’Energia e servizi di pubblica utilità, Alberto Pierobon, finalizzata a “scongiurare la perdita di risorse finanziarie e garantire la realizzazione degli interventi a tutela dell’ambiente e della risorsa idrica, agevolando la predisposizione o l’aggiornamento dei Piani nei 9 ambiti siciliani”.
Ad oggi, si legge nella delibera, “dopo gli interventi del governo, sebbene i sindaci componenti delle Ati abbiano, in taluni casi, approvato le proposte finanziarie per il reperimento delle somme necessarie alla redazione dei Piani, gli stessi non hanno poi provveduto al trasferimento delle somme di competenza delle stesse Ati”.
L’assessore Pierobon spiega che “stiamo lavorando per mettere in condizione le Ati di entrare finalmente in funzione. Nei mesi scorsi, per la prima volta in Italia, abbiamo chiarito, assieme ad Anci Sicilia, Ordine commercialisti e altri enti, che la Cassa depositi e prestiti può finanziare i piani e anche l’Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, ndr) ha dato l’ok. È stato un chiarimento grande portata perché in questo modo si potranno ottenere le risorse per investire. Perché in Sicilia, è bene ricordarlo, l’acqua c’è, la risorsa idrica è presente, ma permangono ancora alcuni ostacoli. Nel frattempo con questi due milioni stanziati in giunta acceleriamo il processo e interveniamo per rimuovere subito alcune criticità”.
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