Il gup del tribunale di Palermo Rosario Di Gioia ha condannato Francesco Pampa e del suo ex socio Massimiliano Vicari titolari di un’agenzia di moda accusati di un presunto giro di prostituzione minorile. Condannato anche uno dei presunti clienti, Filippo Giardi. Le indagini condotte dalla squadra mobile sono state coordinate dal Sergio Mistritta.

Le condanne

A Pampa, titolare della Vanity Models Management, arrestato a gennaio, sono stati inflitti 11 anni di carcere, a Vicari 4 anni ed infine 2 anni a Giardi. Il processo si è svolto con il rito abbreviato.

Quale parte civile era costituita anche l’Associazione Insieme a Marianna Onlus, con il patrocinio dell’avvocato Alfredo Galasso, alla quale è stato riconosciuto il risarcimento del danno.

Il gup ha anche riconosciuto delle provvisionali per alcune delle ragazze che si sono costituite parte civile attraverso gli avvocati Silvia Sansone, Nino e Marco Zanghì, Giuseppina Cicero e Giovanni Maria Saitta. L’esatta entità del danno patito dovrà essere quantificata in sede civile.

Giro di prostituzione minorile

Pampa, dietro alla sua agenzia di moda avrebbe gestito, secondo l’accusa, un giro di prostituzione minorile, pagando lui stesso per fare sesso con modelle e promoter.

I due avevano gestito le loro agenzie condividendo gli spazi dello stesso studio in centro a Palermo e avevano creato una struttura per la promozione di giovani modelle del territorio, provenienti anche da altre province siciliane, che hanno fatto partecipare ad eventi di respiro nazionale e internazionale, come le fiere dei cavalli arabi che si sono tenuti anche a Milano e Parigi, capitali europee della moda.

Le indagini

L’indagine è partita dalle dichiarazioni di una giovane che ha iniziato a lavorare con i due uomini all’età di 15 anni, la ragazza agli investigatori ha rivelato di avere avuto rapporti con uomini più grandi, clienti dell’agenzia o semplicemente a coloro che partecipavano agli eventi legati alla moda.

Dalle indagini è poi emerso che le aspiranti modelle venivano contattate tramite i social e invitate a partecipare ai provini che si tenevano presso lo studio condiviso dai due indagati.

Le giovani minorenni accompagnate dai genitori, superato il provino con il patron Pampa, si iscrivevano all’agenzia pagando un quota di circa 50 euro. Da quel momento partecipavano a casting, sfilate o shooting fotografici che si tenevano in ambito locale o al massimo all’interno del territorio regionale.

I due riuscivano ad instaurare un rapporto di fiducia con le ragazze che abbassavano la guardia e cadevano nel giro della prostituzione. Sarebbe emerso che Pampa dopo aver instaurato si spingeva oltre e iniziava il corteggiamento fino ad arrivare a consumare con alcune veri e propri rapporti sessuali, non curandosi della giovane età delle vittime.

I benefici promessi

I benefici promessi alle giovani erano soldi, regali e progressioni di carriera. Le più ambiziose aspiravano al successo e per raggiungerlo avevano bisogno che il manager le portasse ai casting di rilievo nazionale. Questi eventi, accessibili solo ad alcune modelle, diventavano le occasioni in cui Pampa e Vicari, che si presentavano come i manager delle indossatrici, inducevano e favorivano la prostituzione delle ragazze minorenni o poco più che maggiorenni, rapportandosi con clienti che pagavano direttamente i due agenti alla fine della consumazione del rapporto sessuale.

Filippo Giardi è coinvolto nella vicenda perché orbitando nell’organizzazione creata dai due, avrebbe approfittato di una minorenne intrattenendo rapporti sessuali in cambio di denaro.

Il caso a Le Iene

Il caso finì perfino in tv. In un’inchiesta proposta da Le Iene su Italia 1, nella puntata condotta da Veronica Ruggeri.

Il servizio riporta le testimonianze di alcune ragazze, che fanno accapponare la pelle: “Ricordo che lui è venuto alle spalle e mi diceva ‘statti ferma’. Metteva un foglio davanti alla telecamera e iniziava a toccarmi” si sente in una testimonianza. Seguono poi racconti di violenze che comprendono rapporti vaginali e orali forzati, cui le ragazze non sono riuscite ad opporsi.

Articoli correlati