Seus 118 ancora senza vertici dopo due mesi dalle dimissioni del consiglio di amministrazione. Giuseppe Badagliacca, Claudio Dolce e Fabio Mondello del Csa-Cisal lanciano l’allarme.

“Dopo due mesi dalle dimissioni del vecchio Consiglio di Amministrazione – scrivono i sindacalisti in una nota congiunta – la Seus 118 si ritrova ancora senza una guida e senza un direttore generale: una società con più di 3 mila dipendenti e che svolge un servizio così delicato affidata al collegio sindacale per la sola amministrazione ordinaria. Pura follia. Chiediamo al Governo di procedere immediatamente alla nomina del nuovo Cda per offrire garanzie ai lavoratori e ai siciliani”.

Seus 118 senza Cda

I vertici di Seus sono decaduti a metà settembre. È scaduto infatti il CdA presieduto da Davide Croce. In ritardo gli stipendi dei circa 3.200 lavoratori del 118.Le nomine sono in stand-by.

A fine settembre il monito di Uil Fps Sicilia

“Il servizio di emergenza urgenza, visto che siamo ancora in fase di pandemia, non può essere gestito dal collegio sindacale che ha tutt’altre funzioni. Già da tempo lamentavamo che la gestione di questa azienda lasciava molto a desiderare e sino ad oggi non è stato fatto alcun passo in avanti”. Così lo stesso segretario generale di Uil Fpl Sicilia, Enzo Tango.
“Abbiamo appreso, inoltre, che non stati pagati gli stipendi dei circa 3.200 lavoratori e che c’è un ritardo anche nelle procedure”.

Intervenga l’assessore Razza

“Chiediamo, quindi – conclude il sindacato – un immediato intervento dell’assessore Razza per sbloccare questa situazione e ripristinare una guida autorevole di cui si avverte estremo bisogno”.

La lettera del ragioniere generale

Il ragioniere generale della Regione siciliana, che ha la responsabilità giuridica del controllo sulle partecipate, nei giorni scorso ha messo nero su bianco in una nota ufficiale che dopo la scadenza del mandato, Croce abbia legittimamente operato in regime di prorogatio ma trascorsi i 45 giorni di legge, viene meno anche il regime di proroga e dunque tutti i poteri e la gestione passa al collegio sindacale fino alle nuove nomine.

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