Prostituzione minorile e atti sessuali con minore. Sono le accuse mosse dalla procura di Palermo che ha delegato ai carabinieri una serie di indagini in un contesto da chiarire in provincia di Palermo, in territorio di Partinico

Sei indagati

I carabinieri della compagnia di Partinico hanno, così, eseguito un’ordinanza cautelare nei confronti di 6 indagati (di cui 2 destinatari della custodia cautelare in carcere, 2 degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico e 2 dell’obbligo di dimora nel comune di residenza) accusati vario titolo di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione nonché di atti sessuali con minore.

Il provvedimento è del gip dl tribunale di Palermo. Le misure sono state eseguite tra le province di Palermo e Agrigento.

Oltre un anno di indagini

L’indagine è scattata nell’agosto 2021 e condotta fino al febbraio di quest’anno con l’ausilio di intercettazioni telefoniche, ha consentito ai militari dell’arma, coordinati dalla procura, di documentare come una ragazza minorenne fosse stata indotta dalla madre e dalla sorella ad avere rapporti sessuali, a pagamento, con due degli indagati, facendo emergere un giro di prostituzione creato e alimentato proprio dalle due donne.

Quest’ultime, inoltre, avrebbero avuto l’appoggio di un loro familiare e di coloro che, dopo aver consumato atti sessuali con le donne, si sarebbero adoperati per organizzare incontri e procacciare loro ulteriori “clienti”.

Sei mesi fa una vicenda a Lascari finita con l’assoluzione

Ad aprile scorso si era conclusa con una assoluzione un’altra vicenda nel Palermitano. Una donna di Lascari, è stata assolta dall’accusa di aver indotto una minore alla prostituzione. La terza sezione penale collegiale del tribunale di Palermo l’ha assolta perché “il fatto non sussiste” secondo quanto riporta il Giornale di Sicilia. L’imputata finì sotto processo perché accusata inizialmente dalla stessa ragazzina. Eppure proprio questa donna aveva fatto venir fuori la vicenda, denunciando tutto ai carabinieri.

Il fatto

La vicenda trae spunto da un’indagine dei carabinieri, partita in seguito a quanto raccontato da questa donna che poi è finita sotto processo e adesso assolta. In pratica la figlia era amica di questa ragazzina e frequentava casa dell’imputata la quale venne a scoprire alcuni messaggi e foto nel cellulare della ragazzina. Si mise in allarme e prima andò a parlare con la madre della stessa giovane, quindi decise di andare alla stazione dei carabinieri per raccontare tutto.

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