Finisce indecorosamente in rissa l’incontro di boxe tra il pugile palermitano Carlo Bentivegna e il suo avversario, il torinese Max Ballisai, valevole per il titolo italiano dei Superleggeri tenutosi ieri sera al Palaoreto di Palermo.
Una vicenda incresciosa che non ha nulla a che vedere con i due contendenti ma getta una luce sinistra sulla città e sulla propria capacità di gestire eventi sportivi di livello.
Tutto accade a metà del settimo round quando l’arbitro sospende l’incontro a causa di una evidente ferita all’arcata sopraciliare riportata da Bentivegna che sanguina vistosamente. In qusta categoria non è obbligatorio il Knockout tecnico e l’arbitro assegna la responsabilità alla commissione di attribuire la vittoria ai punti.
Già il pubblico inizia a rumoreggiare prima che l commissione tecnica pronunci il verdetto che, con quattro punti di scarto, assegnala vittoria a Max Ballisai. A questo punto alcune decine di persone si avvicinano minacciosamente al ring e tentano di avvicinare arbitro e commissione tecnica con l’intenzione di chiedere veementemente spiegazioni.
La tensione sale e si sfiora la rissa. E’ necessario l’intervento della polizia per riportare la calma. L’episodio viene racontanto da alcuni consiglieri comunali e c’è perfino chi lancia strani allarmi “Mi auguro che logiche da centro sociale, di estremisti, da non confondere con i veri sportivi, non si celino dietro questa pagina, che non può e non deve rappresentare i tanti palermitani per bene, accorsi alla manifestazione per godere di uno spettacolo positivo e che invece hanno assistito ad una specie di guerriglia che non rende affatto il senso e lo spirito di uno sport nobile come la boxe, che proprio partendo dalla strada, insegna valori, in totale contrasto con la violenza – dice Sabrina Figuccia – lo sport non deve essere strumentalizzato da parte di nessuno, men che meno da realtà sociali o politiche”.
“Non posso pertanto non condannare questo genere di atteggiamenti violenti che gettano fango su una città – conclude – che proprio qualche giorno fa ha commemorato la morte del giudice Falcone, simbolo e martire della lotta contro la mafia che ogni giorno i palermitani tengono come esempio di vita e di coscienza civica, facendo un plauso al tempestivo intervento delle forze dell’ordine, grazie alle quali l’episodio è stato fortemente ridimensionato”.
Commenta con Facebook