“Sarà un tempo tempo breve quello dedicato al mio mandato, ma non tanto breve da non dare delle linee guida. Queste sono le mie ultime volontà, dopo il 4 marzo avremo un limbo, ma qualunque sarà il mio destino penso di sopravvivere come assessore almeno fino a metà maggio, poi si capirà se mi dovrò separare dalla Regione”.
Lo ha detto l’assessore regionale ai Beni culturali, Vittorio Sgarbi, candidato alle prossime elezioni politiche del 4 marzo, a margine di una conferenza stampa sulle iniziative promosse per “Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018” .
Poi Sgarbi è sceso nel particolare dei beni culturali: “L’ultimo atto della giunta Crocetta, peraltro controfirmato dalla dirigente Volpes, è una cosa totalmente all’opposto della mia volontà e di quella del presidente Musumeci, ed è stato destinare metà di questo edificio, L’albergo delle povere, agli uffici del Tar, una scelta illogica e senza senso, e che questa fosse una destinazione impropria, mi pare abbastanza evidente. Ci può essere qualcosa di più illogico contro il senso stesso di arte? Questo palazzo non deve diventare un luogo di uffici amministrativi, sarebbe penoso perderlo”.
Poi una riflessione sulla politica nazionale: “Oggi tutti i big sono corsi a Messina per vedere Gentiloni, il presidente della regione, il sindaco e tutti i giornalisti, sono tutti a bere alla fonte di Gentiloni, tanto che ci siamo chiesti come facciamo a organizzare una conferenza stampa se tutti sono a Messina? È un ragazzo molto simpatico, amato da ogni parte, da Renzi a Berlusconi e forse anche dai Cinque stelle, ma tanto perderà sicuramente le elezioni”.
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