Sono arrivati da tutto il mondo per contendersi la palma del gelato più buono. É iniziata a Palermo la 14ma edizione di Sherbeth, il festival internazionale del gelato artigianale. Sono 31 i maestri gelatieri in lizza per jl premio Procopio Cutó, dedicato al leggendario chef siciliano Procopio de’Coltelli, considerato l’inventore del gelato artigianale.

Sherbeth non é soltanto un contest ma anche un laboratorio di idee e confronti tra esperienze e prospettive diverse, tra artigiani che in comune coltivano la passione per il gelato, la rigorosa applicazione di materie prime e la tutela della salute del consumatori. Nel corso della prima giornata del festival si sono tenute anche tavole rotonde con ricercatori, nutrizionisti e giornalisti. Da Palermo, dalla splendida cornice del Teatro Massimo, location del festival é stata anche lanciata la proposta per istituire le “Vie del Gelato”, itinerari turistico gastronomici per valorizzare la produzione artigianale e promuovere il turismo sensoriale.

Cappadonia: “Cibo è cultura, gelato traino di scambio di idee”

Un’edizione variegata anche sotto il profilo delle fusioni dei gusti, vista l’ampia partecipazione “estera” all’evento. Fatto confermato anche da Antonio Cappadonia, maestro gelatiere e componente della commissione che si occuperà di assegnare il premio Procopio Cutò.

“Quest’anno siamo arrivati alla XIV edizione. Il concorso raccoglie i migliori professionisti italiani, ma anche dal resto del Mondo. C’è una notevole rappresentanza di gelatieri provenienti dall’estero. I maestri si confronteranno con dei gusti di gelato con prodotti del loro territorio di provenienza. Si, è una gara, ma è un confronto tecnico, professionale e culturale fra gelatieri. Si crea un clima di festa e passionalità, ma diventa anche motivo di arricchimento. I vari ingredienti, provenienti da vari luoghi, fanno si che si crei uno scambio culturale. Il cibo è cultura e, di conseguenza, il gelato fra da traino a questi concetti”.

Gaglio: “Stagionalità variate portano a sperimentazione”

Un’opinione condivisa anche dal capo brigata dello Sherbeth festival Gianvito Gaglio. “Il gelato serve per promuovere le materie prime della nostra terra. Ciò perchè quando qualcuno viene da fuori, trova prodotti di qualità”.

Parentesi poi sul futuro di un prodotto come il gelato che, come altre pietanze, risente inevitabilmente del cambiamento climatico. “Le stagionalità in Sicilia vanno un po’ a ridursi a due stagioni. L’autunno si è un po’ imbastardito. Troviamo prodotti tipicamente estivi. Siamo a novembre e le temperature sono ancora molto miti. Con l’andare del tempo, le stagionalità cambiano. C’è questo miscuglio che ci permette di metterci alla prova con nuove sperimentazioni. Trovare alcuni prodotti è molto complesso. Fra questi c’è per esempio l’uva. Tocca a noi risolvere questo problema, promuovendo noi i nostri prodotti. Quello è il nostro prodotto.

 

 

 

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