Sì’ alla legge per la semplificazione amministrativa. L’Assemblea regionale siciliana ha approvato la norma che nasce dalla proposta Sammartino ma con una lunga serie di modifiche fra cui compaiono anche i poteri speciali al governatore in caso di nuova emergenza di protezione civile, non solo sanitaria o legata al Covid19.

Una norma modificata più e più volte dagli emendamenti d’aula fino a trasformarne alcuni passaggi, in una vera e propria legge omnibus. protestano le opposizioni anche se la loro protesta resterà solo alle cronache giornalistiche non avendo i numeri per cambiare qualcosa in sede di voto finale così come non sono riusciti a farlo in sede di emendamento

“Stiamo creando un mostro mettendo insieme cose che non c’entrano nulla l’una con l’altra. Non vogliamo essere responsabili di una “norma Frankenstein” che peggiora le condizioni di vita dei cittadini siciliani”.
A dichiararlo è il capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars Giorgio Pasqua annunciando il voto contrario del gruppo parlamentare M5S al disegno di legge sulle Disposizioni per l’accelerazione dei procedimenti amministrativi.
“Siamo partiti per semplificare la vita dei cittadini e abbiamo finito per regalare poteri speciali al presidente della Regione – dicono i componenti della Commissione Affari Istituzionali all’Ars Gianina Ciancio e Salvatore Siragusa – Chi ha votato questa legge si assumerà la responsabilità di essersi spogliato delle proprie prerogative per dare libera mano ad un uomo solo al comando, che nella fase dell’emergenza ha dimostrato di non essere per nulla all’altezza”.
“Inconcepibile mettere nelle mani del presidente della regione qualunque esso sia, 24 mesi di capacità gestionale d’emergenza. Avremmo fatto bene ad attendere le riforme del Governo Conte che opereranno una tangibile semplificazione degli appalti”.

“Per sburocratizzare, bisognerebbe togliere le leggi anziché ingarbugliare la Sicilia con altre norme. Per questo motivo il nostro collega Giovanni Di Caro ha presentato un ordine del giorno per l’istituzione di una commissione speciale sul tema. Sburocratizzare, significa snellire, non aggiungere leggi e leggine che complicano tutto”.
“Una legge partita male e finita nel peggiore dei modi. Avevamo già espresso diversi dubbi in commissione, dove abbiamo contribuito a migliorare il testo per salvare il salvabile, ma prendiamo atto che a fronte della nostra buona volontà non c’è stata correttezza e linearità nell’iter che ha portato all’approvazione del testo. Con un colpo di mano, infatti, il governo Musumeci ha forzato le procedure parlamentari per inserire, con la complicità di Miccichè e Sammartino, norme di cui non si era mai discusso in commissione” – concludono.

“Doveva essere una legge sulla semplificazione amministrativa, è diventata una legge liberticida che creerà problemi e non semplificherà nulla. Oltretutto getterà sulle amministrazioni locali una responsabilità enorme” attacca dal Pd Antoonello Cracolici parlamentare regionale del PD a proposito del ddl “disposizioni per l’accelerazione dei procedimenti amministrativi”, esaminato dall’Ars.

“Questa legge introduce un principio pericolosissimo – aggiunge Cracolici – si stabilisce che in nome di ‘emergenze autodichiarate’ si potrà derogare alle leggi regionali vigenti. Questo ddl era nato in un modo ma è stato trasformato, cosi com’è creerà problemi normativi, altro che semplificazione!”.

“Il PD ha espresso voto contrario perché non condividiamo l’idea di introdurre poteri commissariali ‘permanenti’ per bypassare le leggi regionali” sottolinea il capogruppo Giuseppe Lupo.

“Abbiamo espresso voto contrario perché i poteri commissariali mortificano il ruolo del Parlamento e della pubblica amministrazione. Oltretutto questa legge non ‘semplifica’ la burocrazia, la sostituisce con procedure commissariali che derogano alle leggi. Il governo Musumeci – conclude Lupo – dimostra disprezzo per gli assetti democratici”.

In difesa della norma il capogruppo di Diventerà Bellissima Legge sui procedimenti amministrativi, Aricò: “Fondamentale per la ripresa economica della Sicilia che definisce molto gravi le dichiarazioni dell’opposizione a iniziare dal Pd “Le nuove misure di semplificazione e sburocratizzazione e l’ulteriore valorizzazione del silenzio-assenso, delle autocertificazioni e della conferenza dei servizi garantiranno l’accelerazione dei procedimenti amministrativi – dice Alessandro Aricò – e saranno fondamentali per la ripresa economica in Sicilia dopo l’emergenza Coronavirus. Molto importante anche la possibilità che la giunta regionale possa decretare lo stato di crisi e di emergenza al verificarsi di eventi che richiedono risposte tempestive ed efficaci. Inoltre il governo Musumeci ha voluto garantire un iter più celere per la realizzazione di opere infrastrutturali e per la riqualificazione, l’adeguamento e la messa in sicurezza di edifici scolastici di proprietà degli enti locali. Pertanto, definirla “legge di criminali” e augurare “le manette” come ha fatto il Pd in aula è molto grave. Altro che “prevaricazione” o “disprezzo per gli assetti democratici”, questa legge è nell’interesse dei siciliani e quei deputati dell’opposizione che non l’hanno votata favorevolmente se ne assumeranno la responsabilità politica, per loro è un’occasione perduta”.

Plaude alla norma e ne rivendica la paternità Forza Italia “Il nostro impegno per arrivare a tale risultato è stato totale, non ci siamo risparmiati. Lo stesso Presidente Miccichè – il quale ha fortemente voluto tale legge – ha disposto la trattazione urgente del ddl. Da adesso la Sicilia è chiamata a cambiare marcia, attraverso una visione procedurale più smart e digitale, incentivata anche da un cambio generazionale all’interno della pubblica amministrazione. Grazie ad un apparato burocratico più snello, si consentirà di realizzare opere infrastrutturali in pochi mesi, evitando le attese causate dalle lungaggini amministrative e conseguenti cantieri bloccati” afferma il Capogruppo Tommaso Calderone.

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