Si è concluso ieri il Secondo Festival Siciliano della Famiglia organizzato a Catania e che ha visto anche quest’anno il coinvolgimento di tante forze in campo tra istituzioni, associazioni e attività produttive per riportare al centro del dibattito le politiche familiari e lo sviluppo in chiave famiglia.
Oltre 60 sono state le testimonianze, 25 organizzazioni, 9 sessioni studio, più di 20 ore di spettacolo e animazione, ma soprattutto un tema, quello delle politiche familiari, che nelle sue sfaccettature e declinazioni è diventato più concreto. Questo il senso del Secondo Festival Siciliano della Famiglia dal titolo “Per Servire, Servire”, che si è concluso ieri 9 giugno a Catania, chiamando a raccolta per tre giorni tutte le forze in campo, Istituzionali, associative e produttive per costruire un percorso che porti la Sicilia a identificarsi come territorio a misura di famiglia.
Un evento, un prodotto collettivo animato dalla vivacità delle organizzazioni aderenti al Forum delle Associazioni Familiari della Sicilia, che rivendicano il loro ruolo di connettori sociali tra i bisogni dei cittadini e gli enti locali invitando tutta la politica siciliana a creare un’intesa trasversale per il benessere delle comunità. Significativa la proposta avanzata dal Presidente del Forum Regionale Dario Micalizio, durante la tavola rotonda di sabato pomeriggio con i politici Bernadette Grasso, Giancarlo Cancelleri e Giuseppe Lupo. “Il Forum delle Associazioni Familiari della Sicilia è costituito da oltre 120 organizzazioni che rappresentano i corpi intermedi della società civile – spiega il Presidente -. Per tali ragioni chiediamo di partecipare ai tavoli tecnici della Regione, la nostra presenza rafforzerebbe il modello di co-progettazione tra Terzo Settore e Pubblica Amministrazione, solo così possiamo dare soluzioni reali alle esigenze dei cittadini”.
Temi e crisi valoriale, come ripartire dalla famiglia. A caratterizzare il Festival Siciliano della Famiglia è stato l’incontro e lo scambio tra le esperienze delle organizzazioni, che hanno scardinato il tema della famiglia su diverse sfaccettature e visioni. Tra le sessioni quella forse più esemplificativa dedicata alla “Famiglia come risorsa educativa ed educante” dove docenti, pedagogisti e diverse espressioni religiose hanno discusso sul farraginoso rapporto tra scuola e famiglia e sulla crisi valoriale che ha investito le due agenzie educative.
Il cuore di questo momento nelle parole di Gigi De Palo, Presidente del Forum Nazionale delle Associazioni Familiari: “Possiamo raccontarci che la colpa di questa crisi valoriale sia di internet, della televisione, dei social network e dei giovani che non hanno interessi. Ma il vero problema è la sciatteria, la crisi educativa nasce da una nostra sfiducia nei confronti della vita. Abbiamo una mentalità perdente che si fonda sul ‘tanto non cambia nulla’”.
Il Festival si è concluso con la presenza del professore Ignacio Socias, dell’Università di Navarra e Consulente Onu, che ha fotografato l’inverno demografico vissuto nei paesi più industrializzati. Commovente la testimonianza dei Giovani della Chiesa Evangelica e della Comunità Papa Giovanni XXIII, che hanno mostrato come famiglia significhi bellezza e accoglienza.
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