I familiari delle vittime del naufragio della Nuova Iside chiedono con forza che venga recuperato il relitto dell’imbarcazione che si trova in fondo al mare a 1400 metri di profondità nel mare di San Vito Lo Capo.
Per questo hanno organizzato per martedì pomeriggio alle 16 a Roma alla Camera dei Deputati con il deputato nazionale Lorenzo Viviani, componente commissione pesca, legato al mondo della pesca (proviene da una famiglia di pescatori con legami alla marineria di Terrasini) una conferenza stampa alla presenza di Rosalba Cracchiolo e Giovanna Leone rispettivamente mamma e compagna di Vito Lo Iacono per chiedere alle Istituzioni il recupero del relitto della “Nuova Iside” dove all’interno verosimilmente è ancora intrappolato il corpo del giovanissimo capitano del peschereccio, l’unico ancora non ritrovato dopo la tragedia.
Sarà presente anche l’avvocato della famiglia Aldo Ruffino.
Il mare ha restituito i corpi del padre Matteo Lo Iacono e il cugino Giuseppe Lo Iacono dopo che il peschereccio è affondato il peschereccio colato a picco nella notte tra il 12 e il 13 maggio al largo di San Vito lo Capo (Tp). Su quanto successo quella notte la procura di Palermo ha aperto un’inchiesta coordinata dall’aggiunto Ennio Petrigni e il sostituto Vincenzo Amico.
L’ipotesi che ci sia stata una collisione con la petroliera Vulcanello della società Augustadue del gruppo Mednav che si trovava nella stessa rotta. La procura ha iscritto quattro persone nel registro degli indagati: il comandante della petroliera “Vulcanello”, l’armatore della società “Augustadue” e due ufficiali di plancia. Le ipotesi di reato sono omicidio colposo, sommersione di nave e omesso soccorso.
Nei giorni scorsi i pm avevano disposto prima il sequestro della “scatola nera” e successivamente anche il sequestro dell’imbarcazione attualmente ormeggiata nel porto di Augusta. Il sequestro, in particolare, è stato disposto per consentire l’esecuzione un accertamento tecnico irripetibile: sono stati i carabinieri del Ris (Reparto investigazioni scientifiche) e i sommozzatori della Guardia Costiera che hanno proceduto all’esame dello scafo, anche sotto il livello del mare per verificare la presenza o meno di elementi, segni utili alle indagini. Il corpo di Giuseppe Lo Iacono, 33 anni, padre di 4 figli, fu recuperato il 14 maggio; quello di Matteo Lo Iacono, 53 anni, due giorni dopo, avvistato da un traghetto in viaggio sulla tratta Ustica- Palermo, a circa 14 miglia a nord di Capo Gallo. Resta ancora oggi disperso Vito Lo Iacono, 27 anni così come il relitto del “Nuova Iside” Dalla Vulcanello sono stati prelevati 25 i reperti. Si attende in questi giorni la relazione dei carabinieri.
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