Il sindacato Csa è contro le stabilizzazioni per i precari come previste dal disegno di legge di stabilità. Lo hanno ribadito i vertici nel corso di un incontro che si è tenuto alla presenza del segretario regionale Giuseppe Badagliacca alla presenta di tutti i segretario provinciale e al Segretario generale Francesco Garofalo.
Una due giorni in cui sono state affrontate tutte le problematiche che riguardano i lavoratori nella Regione Siciliana.
Sono state analizzate nel merito tutte le problematiche presenti, dopo ampio e serrato confronto è emersa una posizione univoca e incontrovertibile di netta chiusura alle ipotesi contenute nella bozza del Ddl di stabilità 2017 che si appresta a essere discussa all’Ars.
Nel merito, il CSA pur comprendento le difficoltà giuridico/contabile delle soluzioni proposte e contenute nel DDL,ritiene che non vi sia la chiarezza necessaria e una prospettiva sicura su tutte le vertenze aperte che riguardano una certezza reale per il futuro occupazionale dei lavoratori.
Il CSA pertanto manifesta il suo dissenso all’ipotesi di stabilizzazione per i precari degli Enti Locali , che prevedono il passaggio dei lavoratori, da effettuarsi entro il 2018 a una società consortile che di pubblico ha solo il nome, e che nulla a che fare con un ente pubblico nella sua forma giuridica.
Inoltre il CSA non comprende come si possa prevedere in una situazione emergenziale come questa , la riduzione della spesa del personale delle ex province del 15% , certificando un esubero dei lavoratori delle ex province che fino ad oggi era solo potenziale.
Pertanto al fine di salvaguardare il futuro dei lavoratori, il CSA chiede che si convochino urgentemente tutti gli Organismi (osservatorio ex province- cabina di Regia) per un confronto immediato su possibili soluzioni alternative sostenibili finanziariamente e socialmente.
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