“Ci accorgiamo che esiste un governo regionale solo quando ci sono nomine e poltrone da occupare, per il resto il nulla. La Sicilia è in preda a emergenze gravi, non certo inaspettate, e due anni di governo Schifani non sono riusciti a intaccare minimamente quei problemi strutturali che le determinano”. E’ l’attacco del segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino. “Crisi idrica, emergenza rifiuti, incendi: questi – dice Mannino- non sono problemi improvvisi e occasionali, dovuti a un destino cinico e baro ma certamente a un continuum di inefficienze e di mancata azione di governo, di fronte alla quale tutti i siciliani dovrebbero acquisire piena coscienza e ribellarsi. Per quanto riguarda la Cgil- sottolinea Mannino- le azioni di mobilitazione saranno inevitabili se non arrivano risposte”.
L’analisi delle problematiche
Il segretario della Cgil fa una breve analisi: “Per quanto riguarda l’acqua e la siccità ci troviamo ad avere reti colabrodo (va dispersa il 52% dell’acqua), mancato governo delle acque delle falde, insufficienza di potabilizzatori e dissalatori, mancato riuso delle acque reflue. Per i rifiuti la situazione è sotto gli occhi di tutti. Il governo promette interventi ma non fa poi niente. Mentre per il contrasto agli incendi e il governo del territorio, non si capisce cosa si aspetti ad approvare la riforma della forestale. Per non parlare ovviamente- aggiunge Mannino- della mancanza di interventi per lo sviluppo, l’occupazione, per il sistema sanitario, per la transizione ecologica”.
Le criticità e l’inerzia del governo
Problemi annosi dunque, quelli che attanagliano la Sicilia “di fronte ai quali – rimarca il segretario della Cgil – un governo totalmente inadempiente per quanto riguarda le sue competenze non riesce neanche, quando servirebbe, ad alzare la voce col governo nazionale, ponendosi anzi in posizione di piena subalternità. Il governo nazionale vuole l’autonomia differenziata, la Zes unica, ci toglie le risorse del Fondo di coesione? Nessun problema, ci pensa Schifani ad abbassare la testa e a mandare la Sicilia alla deriva. Penso che un sussulto di orgoglio e dignità di tutti i siciliani sia oggi indispensabile”.
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