Un incontro istituzionale dal forte valore simbolico e operativo si è svolto questa mattina a Palermo, nella sede di Confcommercio. Protagonisti l’Assessore regionale alle Attività Produttive Edy Tamajo, il Console della Repubblica di Slovenia e la Presidente di Confcommercio Palermo, Patrizia Di Dio.

Al centro del confronto, la volontà condivisa di costruire nuove sinergie tra la Sicilia e la Slovenia, con l’obiettivo di aprire nuove rotte di collaborazione con i Paesi europei e creare occasioni concrete di crescita e internazionalizzazione per il tessuto produttivo siciliano.

Sinergia su innovazione, turismo e filiere d’eccellenza

“La Slovenia è un Paese altamente sviluppato in settori strategici come la logistica, la tecnologia, l’industria manifatturiera e l’innovazione – ha dichiarato l’Assessore Tamajo –. Ma è anche un mercato interessato all’agroalimentare di qualità, al turismo esperienziale e alla cultura mediterranea: qui la Sicilia può offrire valore aggiunto, autenticità e competenze consolidate”.

Le potenzialità, dunque, sono ampie: dalla promozione delle eccellenze agroalimentari alla creazione di percorsi turistico-culturali congiunti, fino alla cooperazione nel campo dell’energia sostenibile e della formazione professionale.

Particolarmente apprezzato dai partecipanti è stato il focus sulla costruzione di partenariati “intelligenti” tra imprese siciliane e slovene, in grado di stimolare esportazioni, scambi di know-how e investimenti congiunti.

“Relazioni dirette e missioni mirate per generare sviluppo”

“Crediamo nelle relazioni dirette e nella costruzione di percorsi operativi – ha aggiunto Tamajo –. Missioni mirate e ben strutturate sono lo strumento più efficace per creare legami solidi tra territori e tessuti produttivi diversi, capaci di generare sviluppo e occupazione”.

Il messaggio è chiaro: non semplici incontri protocollari, ma iniziative concrete capaci di rafforzare la presenza della Sicilia nei mercati internazionali, valorizzando le sue filiere identitarie e la capacità imprenditoriale diffusa.

Una visione pragmatica che punta a trasformare i rapporti diplomatici in occasioni di crescita reale per il sistema produttivo regionale.