Dalle 18 di ieri, dopo un confronto con i vertici dell’assessorato alla Salute, il Comitato tecnico-scientifico per l’emergenza Coronavirus in Sicilia è riunito in seduta permanente per fornire al governo regionale un proprio parere sugli scenari progressivi di fine lockdown nel territorio siciliano. L’iniziativa, come è noto, è stata richiesta dal presidente della Regione, Nello Musumeci.

Il confronto fra gli esperti, coordinati dal commissario Antonio Candela, servirà a definire le più adeguate strategie di intervento per “Fase 2” relativa alla ripresa delle diverse di attività sociali, lavorative, produttive e ricreative. L’obiettivo del Comitato, infatti, sarà determinare ogni criterio scientifico utile a garantire una graduale riapertura in sicurezza.

In base alle risultanze del Comitato, il governo della Regione assumerà le decisioni per l’allineamento al Dpcm vigente e valuterà, già per i prossimi giorni, l’adozione di ulteriori misure di alleggerimento.

Le prime misure sono già state adottate dal governo regionale in attuazione del decreto del 10 aprile che rilascia alcune possibilità di ripartenza. per questo la regione ha già predisposto un piano per il riavvio delle opere pubbliche con i cantieri che, gradualmente, ricominceranno a funzionare da lunedì come annunciato dall’assessore Falcone.

Già da ieri, inoltre , l’assessorato Territorio e Ambiente valuta un parziale via libera agli stabilimenti balneari per far partire le opere di manutenzione e montaggio anche se la stagione balneare resta bloccata per il momento.  L’idea è quella di permettere agli operatori del settore di farsi trovare pronti ad aprire quando la situazione epidemica dovesse consentirlo sia pure con misure di sicurezza e distanziamento sociale.

Sul fronte sanitario ieri è stato lanciato il programma di screening sierologico al quale proprio il comitato tecnico scientifico aveva già dato il via nelle scorse settimane e che permetterà di conoscere meglio la situazione e tutelare maggiormente non solo gli operatori sanitari ma anche i cittadini. Gli screening, oltre alle categorie a rischio, saranno eseguiti a tappeto nelle quattro zone rosse siciliane

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