Livelli d’acqua al massimo negli invasi gestiti da Siciliacque e per tutto il 2022 viene scongiurata qualsiasi ipotesi di crisi idrica grazie alle piogge cadute negli ultimi trenta giorni che hanno riempito al massimo gli invasi, le sorgenti e i pozzi gestiti da Siciliacque.

Invasi pieni

“I volumi d’acqua accumulati sono sufficienti a scongiurare per tutto il 2022 qualsiasi ipotesi di crisi idrica”. Questa previsione, fatta dalla società che nell’Isola si occupa del servizio di sovrambito, si basa sui dati raccolti negli impianti dislocati sul territorio regionale. Nella diga Garcia ad esempio ci sono oggi 57,3 milioni di metri cubi d’acqua. Nel lago Ancipa 21,6 milioni di metri cubi. Nel Fanaco oltre 17 milioni di metri cubi. Negli invasi Piano del Leone e Regoleto, rispettivamente 3,8 e 11 milioni di metri cubi. Si tratta di livelli che solitamente si hanno dopo un’intera stagione invernale. Stesso discorso per le fonti profonde (pozzi e sorgenti), che hanno aumentato la loro resa soprattutto quelle che si trovano sull’Etna, nelle Madonie e nei Monti Sicani.

Qualche disservizio per le forti piogge

Le piogge, d’intensità e durata eccezionale, hanno determinato però anche disservizi, in particolare, un aumento della torbidità dell’acqua di laghi e bacini artificiali dovuta alle ondate di piena dei fiumi. Motivo per cui è stato necessario spegnere i potabilizzatori e interrompere le forniture d’acqua in diversi Comuni. “Lo sconvolgimento delle caratteristiche qualitative delle acque – spiega l’ingegnere Massimo Burruano, direttore operativo di Siciliacque – si è verificato nelle ore successive alle grandi piogge sia per l’ingente quantitativo di materiale trasportato dai fiumi negli invasi sia a causa del sollevamento delle sostanze di fondo dei bacini. In alcuni casi l’acqua ha raggiunto valori di torbidità eccezionali. Questi eventi, che non consentono il trattamento di potabilizzazione dell’acqua, sono avvenuti in maniera molto marcata per ben tre volte nel lago Garcia (alimentato dal fiume Belice) e per una volta sia al lago Fanaco (fiume Platani) che al lago Ancipa (fiume Cerami)”.

Diversi dissesti

L’ondata di maltempo che si è abbattuta sulla Sicilia ha inoltre provocato fenomeni di dissesto idrogeologico del territorio, che hanno interessato anche un acquedotto gestito da Siciliacque. È il caso del Favara di Burgio, a Ribera, dove una frana ha danneggiato l’adduttore principale, messo in sicurezza nel giro di pochi giorni da una task force composta da tre imprese di manutenzione coordinate dai tecnici di Siciliacque. “Se da un lato – commentano Stefano Albani e Giuseppe Alesso, rispettivamente amministratore delegato e direttore generale di Siciliacque – le abbondanti piogge hanno portato tutti gli invasi a riempimento, facendoci uscire dalla crisi idrica e dandoci un ampio margine di tranquillità in vista dell’estate 2022; dall’altro lato le nuove dinamiche meteorologiche hanno generato una serie di imprevisti e disservizi. In generale, comunque, tutto il sistema regionale di sovrambito ha dimostrato di essere efficiente sia sotto il profilo infrastrutturale sia per quanto riguarda la gestione della risorsa idrica”.