“Di fronte all’ennesimo rinvio a domani della commissione bilancio per l’approvazione della legge di stabilità non possiamo che confermare quanto avevamo già evidenziato nella giornata di ieri. Questo Governo naviga a vista”.
Lo sottolinea Cateno De Luca parlando dell’iter di approvazione della legge di stabilità della Regione Siciliana, attualmente sotto analisi della Commissione Bilancio.
E prosegue: “Ci stiamo muovendo all’interno di un quadro precario con l’aggravante di non aver definito quelli che sono anche i pilastri di questa legge di stabilità perché ci ritroviamo con un rendiconto 2020 non parificato Corte dei conti e il 2021 e 2022 inesistenti, il che significa che non sappiamo realmente quali sono i saldi di partenza”.
“Con responsabilità abbiamo cercato di andare in aiuto della maggioranza”
De Luca inoltre sottolinea: “Nonostante ciò, per senso di responsabilità abbiamo cercato di andare in soccorso alla maggioranza, facendo anche passare l’operazione che ha portato il Governo a mettere al “sicuro” dagli appetiti famelici dalla stessa maggioranza i 200 milioni di euro del Salva Sicilia, blindandoli nel bilancio, evitando la discussione in aula. Il Governo si era impegnato ad offrire un quadro chiaro sulla legge di stabilità, cosa che ancora non è avvenuta. Ma la cosa ancora più grave è che noi siamo qui in attesa, ad aspettare che la maggioranza divida tra i singoli parlamentari le ultime mancette”.
La frecciata all’assessore Falcone
“Dispiace constatare che l’assessore Falcone non abbia voluto raccogliere il nostro consiglio a procedere con un esercizio provvisorio lungo e attuare ‘l’operazione verità’ che avevamo richiesto e che lo stesso Falcone in un primo momento aveva affermato di voler portare avanti tranne poi farsi prendere dall’ansia da prestazione, perché ormai si va avanti solo per slogan. Ad oggi l’unica cosa che a quanto pare interessa a Falcone è comunicare di essere riuscito a far approvare la legge di stabilità due mesi prima del suo predecessore, poi se è una legge che non serve alla Sicilia e ai siciliani poco conta”.
“Non accetteremo ulteriori rinvii”
E conclude: “Sicilia Vera e Sud chiama nord sono stati gli unici a presentare un documento articolato in 23 punti che ha rappresentato una vera e propria integrazione al Defr che la maggioranza ha fatto propria. Ora sembra abbiano cambiato idea. Non siamo disposti a fare la parte di spettatori passivi. Il Governo sappia che non accetteremo ulteriori rinvii”.
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