La procura di Palermo ha chiesto la condanna di otto imputati nell’ambito del processo che si sta svolgendo con il rito abbreviato, nato dall’inchiesta “Sorella Sanità”, condotta dalla Guardia di Finanza su un presunto giro di tangenti in relazione ad appalti per oltre 600 milioni.
Il procuratore aggiunto Sergio Demontis e i sostituti Giacomo Brandini e Giovanni Antoci hanno chiesto al gup Clelia Maltese 10 anni di reclusione sia per Antonio Candela, ex manager dell’Asp di Palermo, nonché ex commissario per l’emergenza Covid.
Dieci anni anche per il faccendiere Giuseppe Taibbi. Per Fabio Damiani , ex manager dell’Asp di Trapani, 9 anni e 4 mesi. Stessa pena per l’imprenditore Francesco Zanzi. Otto anni la pena invocata per l’imprenditore Roberto Satta, sette anni per Salvatore Navarra, 5 anni e 4 mesi per Angelo Montisanti e 4 anni e 2 mesi per Salvatore Manganaro, che sono anche loro imprenditori.
Quest’ultimo e Damiani hanno reso dichiarazioni ai pubblici ministeri e per loro è stato chiesto al giudice di riconoscere delle attenuanti.
Gli arresti risalgono al 21 maggio dell’anno scorso, dopo che la guardia di finanza aveva scoperto un vasto giro di mazzette legato all’affidamento di servizi nella sanità siciliana. Un altro imprenditore, Ivan Turola, ha patteggiato la pena nelle scorse settimane.
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